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Smantellamento U.E.P.E. di Catania, Messina e Palermo

Creato il 28 febbraio 2013 da Appnetwork

carcereL’Unione Sindacale di Base denuncia quanto sta succedendo con lo smantellamento degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (U.E.P.E.) che continua su vari piani e infatti si sta materializzando attraverso la devastazione delle sedi di Uffici importanti quali quelli di Catania, Messina e Palermo, riducendoli ad appendici fisiche degli Istituti di Pena e mettendo il Personale nell’impossibilità di lavorare. Il trasferimento della sede di Catania presso la Scuola di Formazione dell’Amministrazione Penitenziaria (S.F.A.P.) di San Pietro di Clarenza (CT), quello della sede di Messina presso l’istituto penitenziario e quello di Palermo presso la sede della Casa Circondariale Pagliarelli, non è altro che un atto vergognoso per azzerare la praticabilità delle misure alternative alla detenzione.

Il trasferimento degli U.E.P.E. presso sedi istituzionali carcerarie, non tengono conto del fatto che: le misure alternative si sviluppano sul territorio e il territorio (Istituzioni, volontariato e terzo settore) è elemento propulsivo nel trattamento della persona condannata e quindi che gli operatori penitenziari devono avere agile accesso ai servizi territoriali di riferimento e quelli del territorio devono poter raggiungere gli Uffici. Le persone in misura alternativa alla detenzione devono essere messi in condizione di raggiungere l’Ufficio, non possono perdere intere giornate lavorative per raggiungere l’U.E.P.E. Le famiglie dell’utenza – per la stragrande maggioranza disagiate – non possono essere raggiunte dagli operatori del servizio, né possono raggiungere gli uffici, creando gravi disfunzioni nei processi operativi, minando le basi della sicurezza sociale del territorio. Spesso le famiglie vengono dalla provincia e, pertanto, gli U.E.P.E. dovrebbero essere collocati nei capoluoghi di provincia e in una parte della città collegata con i mezzi pubblici per facilitarne l’accesso all’utenza e ai servizi territoriali di riferimento. Il Personale è ulteriormente penalizzato perché, in mancanza di mezzi di trasporto pubblici, in mancanza di auto di servizio, in carenza di personale, impedendo di fatto l’operatività dell’Ufficio, che deve controllare semiliberi e affidati, deve tuttavia e comunque avere contatti con gli uffici del territorio, deve effettuare i colloqui con i detenuti in carcere, deve collaborare con l’Istituto Penitenziario e con le èquipes. Esistono dei tempi dettati dalla Direzione Generale Esecuzione Penale Esterna che – attraverso un programma informatico debbono essere rispettati e in questa nuova sede ciò diventa pura utopia.

Al trasferimento della sede di Catania presso la S.F.A.P. di San Pietro Clarenza (CT), il Dirigente dell’U.E.P.E. di Catania ha dato parere favorevole, come anche la Direzione Generale Esecuzione Penale Esterna del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e l’Ufficio del Personale: con quali conoscenze e quali scopi? Solo per risparmiare un affitto? Probabilmente sì, ma nessuno di loro conosce fisicamente i luoghi, né si è posto il problema della funzionalità del Servizio, che non è quello di stilare qualche relazione, fare conversazione ma di seguire l’utenza e la sua famiglia. …e questo in quella sede appare illusione.

Si chiede a tutte le Autorità competenti di assicurare una pubblica e approfondita ricerca sul territorio del Comune di Catania di locali idonei perché sia assicurata un’ubicazione dell’U.E.P.E. di Catania in località funzionale e logisticamente favorevole all’utenza e ai committenti.



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