Le Smart Grid sono il futuro della gestione energetica. Non c’è dubbio. La logica di queste applicazioni è molto semplice e si basa su due cardini: dare potere all’utente finale, far diventare ogni abitazione una piccolo hub energetico.
Gestire il dispaccio ed il monitoraggio dell’energia con una logica digitale significa diminuire i costi, aumentare l’affidabilità delle reti, diminuire gli sprechi, utilizzare al massimo l’energia prodotta da fonti rinnovabili redistribuendone gli eccessi, aumentare l’efficienza delle centrali.
L’utente finale se connesso con il suo “smart router” può monitorare i consumi, analizzarne i costi in un preciso momento e quindi scegliere se accendere o meno quale eletttrodomestico. Nel caso in cui un’abitazione sia equipaggiata con sistemi di autoproduzione dell’energia come il fotovoltaico o l’eolico, l’energia in eccesso può essere rivenduta alla rete; nel caso in cui vi siano dei picchi di energia in alcune zone, può essere compensato da eccessi di alcune altre.
Il mondo delle smart Grid promette risultati incredibili, così come li descrive, nel video che ho allegato, il responsabile Energie di General Electric, John McDonald. Estendere la smart grid sul territorio USA significherebbe poter ridurre fino al 25% le carbon emissions. Per fare un paragone, sarebbe come piantare 160 milioni di acri di foresta oppure come togliere dal traffico 130 milioni di autovetture.
Questo è un altro esempio di come la tecnologia digitale e la cooperazione delle reti possa creare effetti estremamente positivi per la salvaguardia dell’equiibrio ambientale del nostro pianeta.
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