NEL GIRO DI TRE ANNI POTREMMO AVERE SUL MERCATO delle nuove batterie che funzioneranno con lo zucchero e saranno molto più efficienti, economiche ed ecologiche rispetto a quelle attuali. Ad annunciarlo è un gruppo di ricercatori guidato da Percival Zhang dell’Istituto Politecnico dell’Università della Virginia in un articolo pubblicato su Nature Communications. Le batterie allo zucchero hanno una densità di energia senza pari rispetto alle batterie convenzionali ed inoltre sono più economiche, ricaricabili e biodegradabili.«Lo zucchero è un composto naturale perfetto per l’accumulo di energia – sottolinea Zhang – quindi è logico che cerchiamo di sfruttare questo potere naturale in un modo ecologico per produrre una batteria».Non è la prima volta che si sviluppano delle batterie allo zucchero, ma queste hanno una densità di energia di un ordine di grandezza superiore rispetto alle altre, e funzioneranno più a lungo prima di dover essere ricaricate.La nuova pila servirà per dare potenza a telefoni cellulari, tablet, videogiochi e gli altri gadget elettronici che, possedendo sempre maggiori funzioni, richiedono sempre più energia. «È una configurazione di batteria molto particolare – precisa Stefania Panero del dipartimento di Chimica de La Sapienza Università di Roma .
SI TRATTA DI SOLUZIONI ENZIMATICHE CHE CATALIZZANO i processi degli elettrodi in un sistema aperto. Il numero di elettroni scambiati è molto elevato e quindi la potenza sarà certamente maggiore rispetto alle batterie che usiamo attualmente.» Secondo l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, solo in America ogni anno, vengono gettate via miliardi di batterie tossiche che minacciano l’ambiente e di conseguenza la salute dell’uomo. «Le nuove pile allo zucchero – afferma Zhang – potrebbero evitare che centinaia di migliaia di tonnellate di batterie finiscano nella discarica».Sono anche più sicure rispetto alle celle a combustibile a idrogeno o a metano in quanto, la soluzione zuccherina non è né infiammabile né tantomeno esplosiva ed inoltre possiedono una maggiore densità di immagazzinamento di energia. La batteria infine è ricaricabile aggiungendo semplicemente dello zucchero come si fa con l’inchiostro per le cartucce di stampa. «Per l’immissione sul mercato – conclude Panero – i tempi annunciati mi sembrano un po’ troppo brevi, ma si tratta comunque di dispositivi molto promettenti e la via verso questa tecnologia è quella giusta».
(Ansa)
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio