La Camera dei Deputati ha concluso ieri l'esame di alcune mozioni in tema di lotta all'evasione e all'elusione fiscale. Tra queste, come avevo già segnalato, c'era la mozione n. 1-00826 presentata dall'Italia dei Valori che, nella sua formulazione originaria, impegnava il governo a procedere alla smilitarizzazione della Guardia di Finanza e ad un suo maggior coordinamento con l'Agenzia delle Entrate. A causa del dissenso formulato da uno dei firmatari della mozione - il deputato Francesco Barbato - il testo è stato presentato in una nuova versione che si limitava a prevedere al punto h) "un maggior coordinamento della Guardia di finanza e di tutti gli enti che operano ai fini della verifica e dell'accertamento delle posizioni tributarie con l'Agenzia delle entrate". Il rappresentante del governo ha chiesto ed ottenuto che venisse introdotta una nuova versione del punto h) in discussione, nel senso di "prevedere un maggior coordinamento tra tutti gli enti che operano ai fini della verifica e dell'accertamento delle posizioni tributarie". Ma la questione della smilitarizzazione è stata riproposta da un emendamento a prima firma Maurizio Turco (deputato radicale eletto nel Pd), ove si chiedeva di istituire il "Corpo della polizia tributaria [...] e la conseguente soppressione del Corpo della guardia di finanza" prevedendo che il suo vertice fosse scelto "fra i dirigenti generali della pubblica amministrazione in servizio presso il Ministero dell'economia e delle finanze [...] posto alle dirette dipendenze del Ministro dell'economia e delle finanze". L'emendamento è stato respinto dall'assemblea che, successivamente, ha approvato il testo della mozione dell'Italia dei Valori con la modifica chiesta dal governo. Nel motivare il voto contrario all'emendamento dei radicali, la deputata del Pd Villecco Calipari ha dichiarato che il tema della smilitarizzazione della GdF non poteva porsi in via incidentale nell'ambito di una mozione, affermando che si tratti di "un argomento complesso, che ovviamente è all'attenzione della nostra parte politica rispetto al merito, ma che richiede non solo un approfondimento, ma soprattutto una legge ordinaria". Il deputato Turco replicava con le parole che voglio riprodurre integralmente:
""Signor Presidente, abbiamo presentato questo emendamento non per proporre all'attenzione del Parlamento e del Governo il tema della smilitarizzazione della guardia di finanza, ma per riproporre e cercare di avere una adeguata attenzione rispetto ad un problema che si discute da decenni. Non è né un fatto nuovo, né che si vuole improvvisamente portare all'attenzione del Parlamento.
Visto che abbiamo poco tempo, potrei ricordare incidentalmente che la smilitarizzazione della guardia di finanza è stata oggetto di una richiesta referendaria promossa insieme ai finanzieri democratici, cioè a coloro che sono attenti alla specializzazione, alla professionalizzazione, alla peculiarità e alla particolarità della guardia di finanza, che riteniamo debba prevalere sul dato militare della militarizzazione.Purtroppo, non fu possibile portare quel referendum all'attenzione dei cittadini, perché - come è stato innumerevoli volte ricordato - ci fu una pressione rispetto alla Corte costituzionale, documentata da parte dei vertici della guardia di finanza. Nulla di nuovo. Tuttavia, noi vorremmo che ci fosse l'attenzione perché non si arrivi alla prossima volta in cui porremo il problema e ci si venga a dire che non è il momento o è un problema che forzatamente si vuole discutere"".