Se seguite spesso i social non potete non aver sentito parlare di Snapchat.
Come Whatsapp (di cui abbiamo parlato di recente), è un servizio di messaggistica istantanea. La differenza principale tra Snapchat e qualsiasi applicazione simile però, è che consente di inviare le foto ad amici solo per un certo numero di secondi e poi tutto ciò che è stato inviato si autodistrugge (se si tenta uno screenshot l’altro utente viene avvisato).
L’idea alla base è molto semplice, ma dal 2011 (quando Snapchat è stata fondata da Bobby Murphy ed Evan Spiegel) l’applicazione ha fatto strada.
Basti pensare che ad oggi vengono inviati oltre 50.000.000 messaggi al giorno. Ha inoltre un valore di 3,88 miliardi di dollari e, secondo la società di analisi App Annie, è stata la diciannovesima app più scaricata in assoluto.
Dati così significativi hanno fatto colpo anche sul signore dei social, Mark Zuckerberg, che però si è visto rifiutare candidamente qualsiasi proposta dal giovanissimo Spiegel. (Vi avevamo spiegato che adesso Facebook sta passando a una contromossa studiando un’analogo servizio per Instagram).
Le ragioni di successo dell’app del fantasmino sono molteplici:
- Logo estremamente semplice, ma d’impatto. Lo sfondo giallo permette infatti di catturare l’attenzione visiva immediatamente. E si sa, gli occhi vogliono la loro parte.
- L’uso è intuitivo e diretto.
- Si viene subito rimandati alla fotocamera, in modo che l’utente è invogliato a iniziare a usarla, creando nuovi contenuti.
- I messaggi si autodistruggono dopo un massimo di 10 secondi (al contrario di Facebook che ha una “memoria” di ben 90 giorni). E questo è estremamente interessante per vari usi anche se non sempre dei più nobili. Snapchat è infatti “colpevole” del dilagarsi del sexting tra gli adolescenti americani.
Il potere di questa applicazione è stata colta anche da alcune aziende, tra cui TacoBell e 16Handles, entrambe catene di ristorazione, che hanno sfruttato anche l’opzione Snapchat Stories (montaggi di video o immagini che durano fino a 24 ore), per distribuire sconti (contestuali al lancio di nuovi prodotti o promozioni) a chi avesse fatto foto nelle varie sedi spedendole a quanti più contatti possibili.
Sembra quindi che Snapchat andrà tenuta seriamente sotto controllo nei prossimi mesi.
Autore: Valeria Castelli