E poi questo Peers si impegna ad imprimere la propria cifra stilistica sul girato che, deduzione personale, deve riconoscere nel verbo di Roy Andersson la sua origine. Comunque sia il dialogo con l’estetica dello svedese non pesa affatto, e il giovane Bobbie potrebbe fregiarsi di aggettivi qualificativi nobilitanti: ad esempio la sequenza di apertura, sebbene ottenuta da un movimento di macchina elementare, riesce con astuzia a rendere efficace la situazione straniante rappresentata. Quella dell’atmosfera stramba è una costante che scorre nell’opera in tutta la sua interezza, dall’esercito di pendolari che ciabattano con gli scarponi, al primo piano del protagonista che nonostante sia banalissimo e ordinario si carica di una certa bizzarria. Un pelo forzata la chiave di volta col piccione, per il resto nuovamente poco da dire: Sniffer, il suo, lo fa.
E poi questo Peers si impegna ad imprimere la propria cifra stilistica sul girato che, deduzione personale, deve riconoscere nel verbo di Roy Andersson la sua origine. Comunque sia il dialogo con l’estetica dello svedese non pesa affatto, e il giovane Bobbie potrebbe fregiarsi di aggettivi qualificativi nobilitanti: ad esempio la sequenza di apertura, sebbene ottenuta da un movimento di macchina elementare, riesce con astuzia a rendere efficace la situazione straniante rappresentata. Quella dell’atmosfera stramba è una costante che scorre nell’opera in tutta la sua interezza, dall’esercito di pendolari che ciabattano con gli scarponi, al primo piano del protagonista che nonostante sia banalissimo e ordinario si carica di una certa bizzarria. Un pelo forzata la chiave di volta col piccione, per il resto nuovamente poco da dire: Sniffer, il suo, lo fa.
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