La lotta sarà durissima, all'ultimo sangue.
Fremevo nell'attesa del primo film internazionale diretto da Bong Joon Ho, uno dei più grandi registi sudcoreani in circolazione, se non il più grande.
Tutto questo perchè come al solito temevo l'appiattimento creativo che Hollywood produce sui talenti provenienti da oltreoceano in nome dei consueti compromessi per arrivare al fine ultimo di ogni blockbuster che viene rilasciato sul mercato: l'incasso.
E devo dire che questa volta devo tirare un sospiro di sollievo perchè Bong Joon Ho non è stato incarcerato dal budget milionario di questo film ( si parla di 40 milioni di dollari), dal fatto che sia una coproduzione transcontinentale e dal suo cast internazionale.
E' rimasto lui con il suo stile e il suo essere diverso sempre e comunque.
Snowpiercer vive di luce propria , è uno scifi che usa la distopia di un futuro fortemente ancorato al presente ( non ci sono troppe diavolerie tecnologiche , anzi tutto ha un'aria così vissuta retrò , anche nei vagoni di testa) per caricarsi di metafora, un qualcosa di oscuro e opprimente, un po' come vivere nei vagoni di coda del convoglio.
Il treno diventa uno specchio fedele della divisione in classi sociali, diventa una sorta di Titanic del futuro a prima vista inaffondabile ma che naufraga proprio in virtù dell'unico elemento fallace che lo guida, l'uomo ( e chi vedrà il film scoprirà che anche lo Snowpiercer ha il suo punto di debolezza).
E a me , noto cazzaro che quando vede un film associa mentalmente cose che non c'entrano una cippa , mentre guardavo assorto e mi nutrivo di Snowpiercer mi veniva in mente Titanic ma non quello di James Cameron, ma la canzone di De Gregori, dei primi anni '80 ( " la prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento") che credo sia perfetta per descrivere l'interno del treno.
Snowpiercer cresce impetuosamente col passare dei minuti e si concede un prefinale con tanto di spiegone mistico filosofico che a qualcuno andrà sicuramente di traverso.
Mentre disturba il finale, quello vero: immerso nel candore abbacinante della neve di montagne perennemente ghiacciate , si vede finalmente una luce naturale che squarcia la tenebra e che getta istantaneamente nel dimenticatoio quelle impersonali luci al neon che rendevano più confortevole l'ambiente delle carrozze di testa.
Eppure il futuro appare come una chimera irraggiungibile, nera , nerissima.
Lasciate ogni speranza voi che siete arrivati fin qui....
( VOTO : 8 / 10 )