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So, what is horror?

Creato il 08 aprile 2015 da Ninapennacchi

Lo sapete: sono pallosa. Mi piace muginare e rimuginare (qualunque cosa voglia dire). E dopo aver letto i racconti di Anna Chillon, in particolare "Cena per quattro" — davvero, che aspettate a leggere questi racconti? pazze! — dicevo, dopo aver letto questi racconti è tornata più forte che mai dentro di me la voglia di horror. Ma proprio di horror alle radici, di spaventi belli grossi come quelli che mi prendevo da bambina, e il buon horror è più raro, secondo me, del buon romance o del buon giallo. Così mi sono messa a leggere qualche guida ai film horror, che tanto non vedrò mai perché sono una codarda di prima e patetica categoria. 
So, what is horror?
Leggendo "The Rough Guide to Horror Movies" di Alan Jones, nell'introduzione ho trovato qualcosa, sui fondamenti dell'horror, che vorrei condividere con voi. Anche perché io credo che siano fondamenti di ogni genere di narrativa. 
 "So what is horror? This strong emotion, one of the oldest and deepest of humankind, is what we feel when anything frightens us or promotes fear or terror. The urge to scare oneself witless might seem masochistic. But exploring the notion of fear is revealing. We can open ourselves up to being scared if we know that no harm will befall us. And it's the wave of relief once the fright is over that makes being scared so much fun. [..]It's no accident that the birth of the horror movie in Paris in 1896 coincided with the public acceptance of psychoanalytical theory (and especially the teachings of Freud), which for the first time openly discussed the ambivalence of human desire - horror is a direct conduit to unconscious fears and thoughts of love, pain and loss. And it's because it speaks of the unspeakable that it's so frequently attacked. Self-appointed moral guardians often don't like the questions that are asked." 
[Traduzione: E dunque, cos'è l'horror? Questa forte emozione, una delle più antiche e profonde del genere umano, è ciò che sentiamo quando qualcosa ci spaventa o ci dà paura o terrore. Il bisogno di spaventarsi può sembrare masochistico. Ma la nozione di paura è rivelatrice. Possiamo aprirci alla paura se sappiamo che non c'è reale pericolo. Ed è il sollievo una volta che la paura è finita che ci fa sembrare così divertente il fatto di essere spaventati. [..]Non è un caso se la nascita dei film dell'orrore, nel 1896 a Parigi, coincide con l'accettazione pubblica della teoria psicoanalitica (specialmente gli insegnamenti di Freud), che per la prima volta discusse apertamente l'ambivalenza del desiderio umano — l'horror è un diretto canale alle paure inconsce e ai pensieri di amore, di dolore e perdita. Ed è perché parla dell'indicibile che viene attaccato così spesso. Agli autoproclamati guardiani della morale non piace che certe domande vengano poste.]


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