“Sochi 2014″: in un video gli jihadisti minacciano Putin con attentati

Creato il 20 gennaio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Dopo il clamore per le faccende legate ai diritti degli omosessuali, ecco un’altra tegola che mira a colpire la Russia di Putin, i turisti ed il regolare svolgimento delle Olimpiadi di Sochi. L’inaugurazione prevista per il prossimo 6 febbraio.

Una foto dei due jihadisti nel video (cnn.com)

Un gruppo di militanti islamici del Caucaso del Nord ha rivendicato i due attentati kamikaze di fine anno a Volgograd (34 morti) con un video su Youtube nel quale minaccia un “regalo” per Putin e per i turisti ai Giochi di Sochi. Nel video, lungo 49 minuti, si vedono due uomini vestiti di nero che parlano davanti ad una telecamera tenendo in mano un kalashnikov, mentre alle loro spalle c’è uno striscione nero con versetti religiosi analoghi a quelli mostrati dagli estremisti di Al-Qaida.

“Se terrai queste Olimpiadi, ti faremo un regalo per l’innocente sangue musulmano versato nel mondo: in Afghanistan, in Somalia, in Libia”, è il monito al leader del Cremlino Putin. I due “ribelli” aggiungono che “ci sarà un regalo anche per i turisti che verranno”. Gli attentati di Volgograd “sono solo l’inizio delle sofferenze del popolo russo”, si sottolinea, chiedendo il ritiro delle truppe federali dal Caucaso del nord, minacciando attacchi sino a quelli chimici. La firma è quella Ansar al-Sunna, gruppo islamico fondato nel 2003 in Iraq, ma secondo l’Ap si tratterebbe più precisamente di “Vilayat Daghestan”, uno dei gruppi che sostiene il progetto dell’Emirato del Caucaso, ossia uno Stato islamico indipendente nel Caucaso del nord, a est di Sochi, entro il confine russo meridionale. Nel testo postato con il video, il gruppo islamico sostiene che i due uomini, identificati come Suleiman e Abdurakhman, sono i due attentatori suicidi di Volgograd e lascia intendere che l’ordigno esplosivo assemblato davanti alla telecamera sia quello preparato per i due attacchi, “compiuti” dopo che il sedicente Emiro del Caucaso Doku Umarov aveva lanciato la sua nuova offensiva. Finora nessuna reazione da parte dei servizi di sicurezza russi.

Per approfondire la situazione sociale delle Olimpiadi Invernali di Sochi 2014:

Diritti-gay in Usa: ad un atleta su 4 pressioni per nascondere identità sessuale

Sochi 2014: Obama sfida Putin sui diritti agli omosessuali


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