Pochi giorni fa mentre tenevo una giornata di formazione su social media marketing e dintorni un giornalista, intervenuto per una testimonianza, ha affermato che in prospettiva la professione di social media editor è destinata a scomparire.
È una tesi che circola ormai da diverso tempo e che si fonda sull’idea che alcuni ruoli, a cominciare da quello di social media manager, scompariranno poiché saranno inglobati negli skill necessari per svolgere il proprio mestiere come nel caso dei giornalisti ma non solo.
Al tema avevo dedicato spazio prima dell’estate, evidenziando come in realtà si vada verso una molteciplità di ruoli e di specializzazioni che già di per se stessi evidenziano quanto infondata sia questa ipotesi, ma pare che abbia un senso ritornarci sopra in particolare riferimento alla figura di social media editor.
Premesso che le principali testate con corrispondente versione cartacea non hanno un social media editor full time, non hanno una persona che a tempo pieno si occupi solo di quello, e che dunque più che della fine della professione in Italia ne stiamo ancora attendendo l’arrivo di fatto, vale la pena di approfondire.
Obiettivo di fondo dell’intervento del social media strategist/social media editor è quello di dare ordine e, soprattutto, coerenza a tutta l’area di comunicazione sviluppata attraverso i diversi canali social.
Il Social Media Editor è colui che definisce le strategie di presenza del giornale sui diversi social media e social network identificando ruolo e significato di ciascun canale, di ciascun medium.
Il Social Media Editor svolge e coordina l’attività operativa facendosi interprete del posizionamento delle testata, delle notizie da veicolare e del linguaggio da utilizzare intervenendo operativamente laddove necessario.
Il Social Media Editor è “cuscinetto”, punto di raccordo tra l’anima giornalistica del quotidiano e l’area commerciale/marketing; un ruolo anche in tal senso di valenza strategica che dunque richiede risorse senior. La sua presenza all’interno della redazione inoltre è fondamentale per la rapidità d’azione spesso richiesta dalla presenza sulle reti sociali.
I blog non sono morti, le newsletter non sono morte e, surprise, nemmeno i Social Media Editor [quei pochissimi esistenti in Italia]. Buona continuazione e buon lavoro.