L’utilizzo dei social media/network è diventato nel tempo estremamente diffuso. Ormai è, per molti, come usare il telefono, un’abitudine quotidiana che si ripete più volte nel corso della giornata.
Partendo da questo dato di fatto, da tempo, molti si interrogano sul futuro delle professionalità legate al social media marketing affermando che alcuni ruoli, a cominciare da quello di social media manager, scompariranno poiché saranno inglobati negli skill necessari per svolgere il proprio mestiere come nel caso dei giornalisti ma non solo.
Frequentando alcuni dei tanti gruppi di discussione presenti su Facebook e LinkedIn dedicati a social media marketing e community management osservo invece un elevato tasso di improvvisazione con, da un lato richieste quotidiane di “aiuto” da parte di persone che chiedono “sono nuovo/a del mestiere il cliente vuole xyz potete aiutarmi a…”, indice di evidente improvvisazione, e, dall’altro lato, lamentele/segnalazioni altrettanto frequenti su proposte di compenso per la cura dei contenuti sui social offensive per la dignità, o peggio.
Per questo motivo, a cinque anni distanza, un’era geologica in questo campo, ho deciso di riprendere ed attualizzare la definizione delle professionalità richieste nei media sociali.
I social hanno numerosi campi di applicazione:
- Ricerche di mercato in tempo reale
- Sviluppo di prodotti/servizi
- Customer care
- Social selling
- Comunicazione interna
- Comunicazione esterna
- Crisis management
- Risorse umane: recruitment, training, etc.
All’interno della definizione delle professionalità richieste nei media sociali spicca la figura di Community Manager. È un ruolo che personalmente adotterei in ogni impresa, adattandone le responsabilità, in sostituzione della figura, tanto diffusa quanto obsoleta, di Product Manager.
Ma quali dunque i ruoli e le responsabilità nell’area del social media marketing? Un possibile elenco:
- Social Media Strategist [o in ambito editoriale Social Media Editor]: Così come il responsabile della strategia si occupa di monitorare i mercati/segmenti emergenti, i trend dei competitors e delle preferenze dei pubblici di riferimento, etc., altrettanto avviene con chi deve definire la strategia di presenza sui social. Non è da escludere che nelle realtà di maggior dimensioni in un futuro non troppo lontano possa esserci un ulteriore livello di specializzazione che porti alla definizione di questo ruolo dedicato ad un solo specifico canale social. Stante le continue evoluzioni la necessità di essere focalizzati potrebbe diventare concreta.
- Social Media Platform Specialist:
- Come si fa a tenere il passo con le reti emergenti e gli algoritmi che cambiano?
- Come fa una società multinazionale raggiungere diversi target di pubblico in tutto il mondo su reti di scelta?
- Che ne dici di WeChat in Cina contro Twitter in Australia?
- Qual è la legge nelle diverse giurisdizioni per trademarks, privacy e spam? In che modo questo influisce sulla strategia?
Si tratta di un ruolo in rapida evoluzione. Presuppone diversi livelli di seniority da quelli che si concentrano sulla ricerca di nuove piattaforme da conoscere e testare [ruoli junior] sino a coloro che sanno come gestire tutto questo in riferimento al SEO.
- Social Tool Specialist: Tenere il passo con il numero di strumenti che sono disponibili è un lavoro a tempo pieno, senza considerare il fatto che devono essere sperimentati e valutati nel contesto dell’esistente ecosistema sociale di un’impresa. Gli aspetti da considerare, in particolare, sono:
- Quali strumenti ci sono?
- Quali strumenti sono emergenti, quali start-up potrebbero offrire soluzioni di business?
- Quando una piattaforma è sufficientemente consolidata per l’utilizzo a livello aziendale?
- Come è possibile mitigare il rischio che la piattaforma non sopravviva?
- Social PR Strategist: Così come il social media strategist/editor, si occupa di come migliorare il brand e la sua reputazione attraverso i social media/network. Con un team gestisce strategia ed esecuzione. Il team/la funzione di content marketing può essere allocata sotto questo ruolo.
- Social Content Strategists, Creators, Real-time Reporters: il content marketing è fondamentale per le imprese e la nascita di team di marketing dei contenuti responsabili della strategia di contenuti, della creazione e reporting in tempo reale è sempre più presente, necessaria. Devono rispondere a domande come:
- Quanto contenuto originale si dovrebbe produrre, quanto si deve “curare”, e quanto di altri “si dovrebbe condividere”?
- Dove prendi le tue storie? da Zite, Flipboard, Prismatic, Trove, etc.?
- Come si fa a catturare, modificare e condividere in tempo reale?
- Usi ifttt o Zapier, ad esempio, per automatizzare il web?
- Come prevenire un social associato con l’automazione?
Sul tema, da leggere la presentazione di Sarah Evans sul ruolo di digital correspondent a Social Fresh
- Social Advertising Specialist: C’è un grande dibattito su earned vs. owned media con i social che [a causa della non comprensione delle dinamiche social?] stanno sempre più diventando un canale di supporto a pagamento. Le piattaforme stanno costantemente rivedendo la strategia come i recenti cambiamenti di Facebook al suo news feed, Twitter sui contenuti filtrati e LinkedIn su la ricerca, testimoniano.
Gli editori stanno lavorando con giganti come Facebook per stabilire se pubblicare all’interno della piattaforma [lunedì approfondiamo] per migliorare l’esperienza utente o invece veicolare l’utente, le persone, alla piattaforma propria. Domande complesse emergono intorno alla proprietà dei dati degli utenti e la condivisione dei ricavi.
- Dove e come si fa a inserire contenuto social?
- Come ottimizzare i paid social media ?
- Come si fa il reporting e la valutazione dei social ads?
Aspetti di crescente rilevanza per quelle aziende che prendono sul serio i social, in particolare per quanto riguarda il ROI.
- Social Customer Service Strategists & Specialists: Le ricerche mostrano che i clienti vogliono essere serviti sui social media e premieranno marche con fedeltà e un aumento delle vendite, quando lo fanno bene.
La multicanalità, la gestione del contatto su più canali e l’integrazione nei sistemi di business è una sfida inevitabile.
- Social Media SEO: Capire come web e social network impattano sul SEO e come sono ricercati e trovati diventerà sempre più importante. Come impattano le piattaforme social su ottimizzazione e visibilità dai motori di ricerca in Cina, ad esempio, sarà diverso dall’impatto in America, in Australia o in Italia.
Che dire del mobile? Google ha iniziato a penalizzare le aziende che non sono “mobile friendly”.
- Social Media Data Analyst: Qualcuno deve dare un senso a tutte le informazioni. Analisti di dati multimediali lavoreranno a stretto contatto con tutte le aree di business. Ad esempio, this MetLife role enuncia i tipi di competenze che saranno importanti.
- Gestire il monitoraggio globale dei social media.
- Definire cruscotti su misura riproducibili a livello globale.
- Identificare e sintetizzare terza parte esterna e dati comportamentali interne al fine di completare l’analisi social.
- In modo proattivo analizzare i risultati, in collaborazione con i membri del team, per sviluppare reporting basati su una storia interna.
- Lavorare a stretto contatto con gli altri membri del team consumer/customer insights per sviluppare le best practice interne.
- Scansione paesaggio mediatico competitivo e sociale per le migliori pratiche, le tendenze e le opportunità di miglioramento.
- Sviluppare monitoraggio dei media e social media report di analisi giornalieri, mensili, e su una base, necessaria alle relative tematiche e tendenze emergenti.
- Sviluppare la comunicazione a livello esecutivo e le relative presentazioni.
Sono certo di aver tralasciato numerosi ruoli, posizioni esistenti e/o che si renderanno necessarie in futuro. Il messaggio che ho cercato di portare [ditemi voi nell’apposito spazio dei commenti se ci sono riuscito o meno] è che il social media manager, inteso come figura tuttofare, e le sue derive, è certamente una figura destinata all’estinzione che sarà progressivamente sostituita da ruoli e competenze maggiormente definite e focalizzate come la complessità richiede.
Per questo quando abbiamo creato Communication Factor[Y] abbiamo aggregato professional di diversa seniority e con competenze integrate tra loro. Se volete approfondire scriveteci.