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Social Media Traffic Referrals

Creato il 29 gennaio 2014 da Pedroelrey

Share­hao­lic, uti­lity, appli­ca­zione per la con­di­vi­sione dei con­te­nuti sui diversi social media e social net­work, ha dif­fuso i dati rac­colti da oltre 200.000 siti web, che rag­giun­gono più di 250 milioni di visi­ta­tori unici ogni mese, rela­ti­va­mente all’ultimo tri­me­stre del 2013.

I numeri nelle colonne dei mesi, della tabella di sin­tesi dei risul­tati sotto ripor­tata, sono rap­pre­sen­tati come “quota di visite”, per­cen­tuale del traf­fico com­ples­sivo rispetto agli altri ele­menti di traf­fico: diretto, social refer­rals [blog] , ricerca orga­nica, ricerca a paga­mento, etc.

Face­book, Pin­te­rest e Stum­bleU­pon hanno avuto il mag­gior tasso di cre­scita, ed ovvia­mente è pro­prio Face­book il mag­gior dri­ver di traf­fico ai siti web. Il social net­work più popo­loso, e popo­lato, del pia­neta da solo pesa circa il tri­plo di tutti gli altri messi assieme.

social-media-traffic-report

Twit­ter è il terzo social in ter­mini di peso com­ples­sivo ma la sua rile­vanza gene­rale, come dri­ver di traf­fico, è dav­vero mode­sta. Que­sto, ovvia­mente, non signi­fica che sia irri­le­vante e tra­scu­ra­bile poi­chè il senso ed il signi­fi­cato di pre­senza all’interno della piat­ta­forma di micro­blog­ging da 140 carat­teri non è ascri­vi­bile esclu­si­va­mente a quella di refer­ral; sia che si parli di brand in gene­rale che se si pensa in maniera più spe­ci­fica all’industria dell’informazione.

Sul tema, esat­ta­mente un anno fa, Cory Berg­man, per chi non lo cono­scesse Gene­ral Mana­ger di Brea­king News [NBC News], fon­da­tore di Lost Remote [Media­bi­stro], co-fondatore di Next Door Media,  mem­bro di Poyn­ter e pro­fes­sore del Master of Com­mu­ni­ca­tions in Digi­tal Media dell’ Uni­ver­sity of Washing­ton [e molto altro ancora], ha scritto un inte­res­sante arti­colo, tutto da leg­gere, su come misu­rare l’impatto di un arti­colo e più in gene­rale del gior­na­li­smo. Nelle con­clu­sioni scrive:

There still isn’t a tru­sted set of “impact metrics” for jour­na­lism, but as I’ve writ­ten before, I believe new­srooms must help create that con­nec­tion by inclu­ding action paths from cur­rent sto­ry­tel­ling.   If we ena­ble con­su­mers to take action direc­tly from sto­ries — when they care the most — then we’re increa­sin­gly able to mea­sure a given story’s impact.

Soste­nendo in buona sostanza che l’abilitare le per­sone a svol­gere un’azione di loro inte­resse e più in gene­rale per la comu­nità di rife­ri­mento sia l’elemento per­niante e pre­miante di valu­ta­zione del gior­na­li­smo. Tesi che mi sento di con­di­vi­dere in toto, e che, for­tu­na­ta­mente, è adot­tata anche alle nostre lati­tu­dini con quale caso di buone pra­ti­che quotidiane.

La dimo­stra­zione che, al di là di pre­giu­dizi e ritro­sie reci­pro­che, social media mar­ke­ting, se ben con­ce­pito rispetto agli obiet­tivi dell’impresa edi­to­riale, e buon gior­na­li­smo pos­sono asso­lu­ta­mente coin­ci­dere. Ci stiamo lavorando.

social-media-traffic-report trends

Bonus track: da leg­gere “Study: Only 4.7% of a brand’s fan base gene­rate 100% of its social referrals”

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