Social network e carriera

Da Mriitan @MassiRiitano

Ricordate il detto “L’abito non fa il monaco” ? quante volte utilizzato nella sua accezione base, ma anche per discutere su quanto sia opportuno o meno un certo abbigliamento in un certo luogo e cosi’ via.

Oggi ho letto un articolo, fino ad un certo punto interessante, con cui in pratica si davano dei consigli su come gestire il proprio profilo “Social” per non incappare in problemi di carriera e affini, in pratica il detto di cui sopra arriva a essere utilizzato per il web, applicandolo ai social network e alla gestione degli stessi.

I consigli erano semplici quanto basilari, non postare foto che potrebbero infastidire il tuo capo “amico”, non riportare affermazioni che potrebbero ledere la tua azienda o le idee del tuo capo, insomma tutti consigli che forse alla base suggeriscono di non inserire il tuo capo tra i tuoi amici. Ma se e’ lui che ti chiede l’amicizia? bel quesito…

E’ vero che oramai tutti i cacciatori di teste, oltre al curriculum guardano anche i social a cui magari il candidato e’ iscritto, fanno ricerche in Google e magari leggono il blog personale della persona a colloquio, insomma oggi la ricerca e’ a 360 gradi.

E qui il detto secondo me entra a gamba tesa. Sui social, che dovrebbero essere, e sono per i piu’, una pagina con cui condividere foto e pensieri con gli amici, divengono vetrine sui propri pensieri e le cose che piace fare, ma e’ giusto che si venga giudicati per un lavoro da quello che che piace fare una volta tolta la divisa dell’ufficio?

Quante volte e’ capitato che un certo pensiero sia stato censurato dalla propria mano per evitare sguardi indiscreti? la risposta fin troppo semplice sarebbe quella di evitare di stare sui SN, cosa che con l’uscita di Fiorello da Twitter e con annunci a seguire di VIP, pare la nuova moda, ma francamente mi sembra un po’ riduttivo.

Oggi ad un colloquio di un certo tipo alla domanda se si conosce o meno cosa sia Pinterest o Flickr, rispondere negativamente non credo sia una bella cosa, certo che parlo di colloqui in settori di servizi, e che hanno a che fare con la tecnologia, ma anche con il marketing e le vendite, insomma, chi non e’ dentro questi colossi forse e’ un po’ indietro, ma forse potrebbe essere la mossa giusta, magari quando il “capo” e’ un anti-social.

Insomma, sempre sono esistiti e sempre esisteranno quelli che si assoggettano completamente al volere del superiore, ma credo che l’ambito Social resti personale, legato al proprio essere, certo come ogni cosa nella vita, poi ognuno si prende le proprie responsabilita’, e fa i conti con la propria coerenza.

Massi


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