Social network e politica

Da Pattici @EdeaImage
Preso da un moto politico a me estraneo, e dopo una lunga chiacchierata fatta con mio padre ieri sera, oggi, guardando un pò di giornali, tg e quotidiani online, mi è venuta una voglia matta di interagire con qualche politico e dire loro la mia sul loro operato.  Non occorre fare nomi, ma mi sono detto: cavolo, li ho tutti (si proprio tutti) su Facebook e Twitter. Allora perchè non dire la mia? Vi risparmio il mio commento politico (o polemico) sulle varie bacheche dei politici (destra e sinistra, ormai la differenza è poca, se non assente), ma oggi è proprio dell'argomento politici e social network di cui vorremmo parlare.
Infatti proprio grazie ai social, è molto più semplice interagire con un politico (e in maniera più ampia con un personaggio pubblico)!
Nella campagna elettorale di febbraio scorso questo fenomeno è cresciuto in maniera esponenziale.
C'erano i politici "innovativi" che hanno dato il via a quel processo di rendere il web il protagonista dello scontro politico, tanto che, nei silenzi pre elezioni di questi, era proprio la rete (con in parallelo i vari comizi nelle piazze italiane) che forniva ai giornalisti informazioni utili circa le loro mosse; c'erano poi quei politici che hanno fatto dei social network il luogo di scontro dei vari dibattiti politici;infine, quelli più subdoli, che, sulla scia dei "veri" politici (non italiani, ovviamente), hanno imbastito una vera e propria strategia politica per i social.
Ma di fronte a tutto questa ventata di politica in rete, chi nel web ci sta abitualmente, come ha reagito?
La maggior parte delle notizie più sensazionali si sono avute allorchè gli utenti, interagendo con i politici, smascheravano o ridicolizzavano il politico di turno che si affacciava ai social: chi si ricorda, ad esempio, il poco credibile "wow" di Mario Monti? Nessuno? Beh io sono tra questi. Oppure il "simpatico" Gasparri che in modo ridicolo ed infantile accusava un follower che lo criticava, di non potersi permettere di parlare con lui per il basso numero di follower; risultato? Il giovane in 24 h ha collezionato molti utenti solidali che hanno semplicemente zittito il "politico".
E' questo il vero potere della rete che i politici più farlocchi sottovalutano: il popolo ha il semplice, ma esponenziale, potere di rispondere a loro, talvolta in modo positivo ed accondiscendente, e il più delle volte , scusate il termine, sputtanandoli come meritano; quello che più maggiormente dedica il suo tempo alla rete è il sindaco di Firenze, neo segretario del PD; il suo entourage, forse prendendo il buono e caro Beppe Grillo come esempio, ha un affluenza assidua su Twitter e Facebook, tanto è che proprio su Twitter, il suo hashtag #enricostaisereno, sta spopolando tra milioni di utenti con commenti che forse, proprio non si aspettavano (vedi qui).
Sicuramente i social hanno attivato la vita politica di molti giovani, che di solito, proprio dalla politica stanno distanti; sicuramente le ironie e le scaramucce politiche hanno attratto proprio questo pubblico, che difficilmente viene interpellato da radio e televisione. Ne sono un esempio le elezioni del sindaco di Milano, dove, le ironie sul sindaco uscente Moratti hanno portato al voto molti molti giovani.
E veniamo a lui, a quello che sul web, e sul movimento cittadino capillare ha fatto il successo: Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle. Intanto, per quanto sia come la Multipla della Fiat, che piace o non piace, il Movimento è stato, ed è tuttora, un fenomeno unico al mondo. Il Movimento 5 Stelle ha fatto praticamente tutto sul web: l'agenda e le idee politiche venivano dettate a tv e giornali proprio dal web, che nel blog di Beppe Grillo aveva la sua sede "immateriale". Ogni discorso, dichiarazione o critica, parte dal web, diventando automaticamente la notizia del giorno per giornali e televisioni, ed ecco che Beppe Grillo che non vuole andare nelle televisioni italiane, di fatto, c'è comunque pur non andandoci. Si può dire quindi, cha anche questa è una vera e propria strategia.
Ed è proprio questa la considerazione finale con cui vogliamo lasciarvi: anche la politica sul web, deve seguire una strategia di social web marketing;  proprio come per le aziende, il social network, qualsiasi esso sia, avvicina le persone "famose" a quelle che non lo sono. Occorre però, che questi non si limitino ad avere una semplice presenza. Le interazioni andrebbero gestite il più possibile anche sui social: pensate ad un sindaco, che sul suo profilo può raccogliere impressioni, segnalazioni, critiche e anche, perchè no, apprezzamenti sul suo operato, o sul come apportare migliorie alla vita in città dei propri cittadini; un esempio su tutti? Il sindaco di Bari come dimostra lo scambio di tweet qui sotto.

Buon inizio settimana!

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