L’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano ha presentato un paio di giorni fa i risultati della ricerca su l’utilizzo e le prospettive di sviluppo dei media abilitati da internet.
Una parte dello studio si focalizza sui social, sulla loro penetrazione, l’utilizzo ed i comportamenti delle persone relativamente all’editoria tradizionale.
Tra gli utilizzatori di Internet del nostro Paese l’82% è iscritto ad un social network/media. La parte del leone, come noto, spetta a Facebook che raggiunge il 76% di iscritti tra gli utenti italiani della Rete. Analizzando il diverso grado di diffusione dei vari social è interessante notare come l’ultimo di questi sia Foursquare. La conferma, dalla mia prospettiva, di come badgification e pointification non siano elementi sufficienti di per se stessi per creare interesse ed engagement ma siano solo elementi del processo di gamification, di game design, che se mal congegnato, o assente, come evidente, non funziona.
Quel che è ancor più interessante è l’effettivo utilizzo dei social ai quali si è iscritti. Anche in questo caso Facebook spadroneggia con un tasso di utilizzo nell’ultimo mese dell’86% [sempre+spesso] da parte di chi ha un proprio profilo sul social network più popoloso del pianeta.
Sempre dalle maglie di Zuck, seppure abbia una base di iscritti inferiore ad altri social, segue Instagram con il 36% degli iscritti che ne fa un utilizzo intenso. Un terzo, o più, degli iscritti a Google+, Twitter e Foursquare, sono iscritti ma non lo utilizzano praticamente mai. Twitter, in particolare, su questo ha un problema da risolvere.
Per quanto riguarda direttamente l’editoria tradizionale, più della metà degli italiani iscritti ai social è fan/follower di almeno un media televisivo, editoriale o radiofonico.
Le fan page e gli account ufficiali degli editori più seguite sono quelle dei programmi TV [33%] e dei quotidiani [30%]. È elevata la percentuale di utenti che ormai legge le news direttamente dai Social Network ma solo nel 33% dei casi si accede poi — sempre o spesso — al sito dell’editore di riferimento per un approfondimento. La conferma, se necessario, che utilizzare gli account social come discarica di link nella speranza di dragare traffico al sito web non funziona, o comunque funziona solo in minima parte.
Su questo, sia sul 55% che segue un media tradizionale sui social che sul 45% che invece non lo fa, c’è da implementare un lavoro di ascolto, di analisi e ricerca per comprendere interessi e bisogni delle persone per poterli coinvolgere efficacemente. Si tratta di un compito non facile al quale è necessario dedicare risorse ed energie, in termini di sistemi, criteri di analisi e tempo dedicato, che dobbiamo assolutamente intraprendere il prima possibile; non ho dubbi al riguardo.
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