Abbiamo appena superato i 25 anni dalla nascita, almeno quella considerata ufficiale, di Internet. Nicola Bruno per l’occasione ha realizzato un’infografica che ripercorre in dettaglio gli effetti di quella che è stata, ed è, la più grande rivoluzione di tutti i tempi per la comunicazione [intesa come “comunicazione tra gli individui”, come dice Tim Berners-Lee].
Internet significa infrastrutture, tecnologie, ed ovviamente cultura digitale. Da questo punto di vista, come sono cambiati i territori nei quali viviamo? E, soprattutto, con quale ritmo?
Per rispondere a questa domanda abbiamo preso gli indicatori Istat sulla società dell’informazione, con l’obiettivo di misurare questo ritmo di crescita regione per regione. Com’è cambiata la diffusione di Internet, com’è cambiato il suo uso nelle famiglie, nelle aziende, nelle pubbliche amministrazioni tra il 2003 e il 2013. Quali sono gli effetti concreti di questa rivoluzione in un territorio, l’Italia, che ha sempre mostrato tutta una serie di grandi disparità tra Nord e Sud.
Le mappe sotto riportate mostrano i ritmi di crescita della diffusione di internet attraverso dei cartogrammi che rappresentano le regioni italiane deformate e colorate [dall’azzurro al rosso] in base ai valori di riferimento. Le regioni del Sud sono quelle interessate da un ritmo di crescita elevatissimo per quanto riguarda tutti i parametri analizzati, dal grado di diffusione di internet nelle famiglie alla diffusione dei siti web per le imprese, passando per il grado di utilizzo di Internet nelle imprese e la banda larga nelle amministrazioni locali.
Resta forte però il divario tra il sud ed il nord del Paese, spaccato anche in questo caso ahi noi, con il Trentino Alto Adige che ha un grado di diffusione di Internet nelle famiglie del 66.9% e la Campania fanalino di coda al 51.2%. Disparità che cresce ulteriormente per quanto riguarda il mondo imprenditoriale con l’83% delle imprese del Trentino Alto Adige che hanno un sito web e, ultima la Calabria al 50.1%.
Colpisce il dato su il grado di utilizzo di Internet nelle imprese che mostra tassi di crescita decisamente inferiori agli altri parametri analizzati e, soprattutto, ha indici di penetrazione bassissimi con il Lazio al 51.4%, seguito dal Piemonte al 41.4%, e la Basilicata, ultima, al 21.5%. Se il dato risente certamente delle limitazioni spesso imposte nei luoghi di lavoro, resta un elemento di forte preoccupazione sulle prospettive di sviluppo digitale del Paese.
Fonte dei dati e istruzioni per la corretta interpretazione dei dati visualizzati dalle mappe: La mappa dell’Italia è vista, e “deformata”, secondo gli “Indicatori territoriali per le politiche di sviluppo — Società dell’informazione” diffusi da Istat nel 2014 [xls]. Le mappe visualizzano le variazioni percentuali nel periodo 2003–2013 — aggiornati al gennaio 2014 — per ciascun indicatore, ad esclusione dei dati relativi all’utilizzo del PC nelle imprese per i quali ci si ferma al 2007.
Le superfici delle regioni aumentano o diminuiscono in base al ritmo di crescita di ogni indicatore. In azzurro i valori minimi, in rosso i valori massimi. Seleziona un indicatore dal menu a tendina per visualizzare i relativi dati sulla mappa. Muovi il mouse sulla mappa per visualizzare i valori delle singole regioni.
Il nostro, minimo, contributo all’agenda digitale.
Bonus track: qui i dati elaborati con le variazioni percentuali, e invece qui i dati pubblicati da Istat
Grafica a cura di Alessio Cimarelli e Andrea Nelson Mauro.Testo di Pier Luca Santoro e Andrea Nelson Mauro.
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