Socrate al caffè
di Marc Sautet
Titolo: Socrate al caffè. Come la filosofia può insegnarci a capire il mondo d’oggi
Autore: Marc Sautet (Traduttore: M. Lia)
Edito da: TEA
Prezzo: 8,60 €
Genere: Filosofia
Pagine: 330 p.
Trama: Dal 1992 tutte le domeniche al Cafè des Phares di Parigi, il filosofo Marc Sautet anima un dibattito a cui può partecipare chiunque. Si tratta di un momento speciale in cui la filosofia ritrova la sua dimensione più antica per rispondere ai problemi dell’uomo con un linguaggio accessibile a tutti. Non lontano da lì, lo Studio di filosofia di Sautet è aperto a chiunque chieda consultazioni. È così che da qualche anno nella capitale francese l’antica pratica del filosofare torna ad essere lo strumento per affrontare il quotidiano, per riflettere sullo Stato, sulla giustizia, sulla violenza, sulla condizione umana. In questo libro il filosofo ci invita a seguirlo lungo un cammino che ripercorre la storia della cultura occidentale.
di Simona Savino
In un periodo storico caratterizzato dalle domande e dalla ricerca di senso, ecco un libro che parla di filosofia senza raccontare la storia della filosofia. In questo periodo mi sono ritrovata a leggere molti libri di Consulenza Filosofica e volevo condividere con voi almeno una di queste letture, perché credo che la filosofia, quando si inserisce nella quotidianità, possa essere un valido strumento di riflessione e crescita. Tra tutti ho scelto Socrate al caffè per due motivi: non è un manuale e già dal titolo si può intuire la sua originalità.
«La prima volta erano una decina. Era il luglio del 1992. Quel giorno avevamo parlato della morte. Non era previsto. Il discorso era venuto da sé. Durante un breve passaggio su France Inter, nel corso della rubrica culturale del sabato all’una, avevo segnalato per inciso che ogni domenica al Cafè des Phares incontravo qualche amico per discutere dell’apertura dello Studio i rue de Sévignè. Alcuni ascoltatori ne avevano dedotto che un filosofo si metteva a loro disposizione la domenica mattina, in quel caffè di place de la Bastille per dialogare…»
La prima parte del libro “Da dove veniamo?” è quella che ho apprezzato maggiormente e descrive la pratica filosofia come la intende l’autore, ossia una discussione filosofica aperta a tutti, organizzata in un caffè o in un altro luogo pubblico. Il tema viene scelto all’inizio della sessione, di comune accordo, tra una lista di proposte dei partecipanti. Nonostante il luogo informale, il dibattito deve seguire comunque delle regole di base, come lo svolgersi in un orario determinato, e un tema preciso, moderato da un facilitatore. Quest’ultimo deve avere una solida formazione in filosofia, con una buona apertura mentale, capacità d’ascolto e ottima conoscenza delle dinamiche di gruppo. L’esperienza del cafè-philo ha goduto di grande attenzione da parte dei media, anche grazie alla personalità carismatica del suo fondatore che possiamo ritrovare in ogni pagina del saggio. Ogni domenica, infatti, centocinquanta partecipanti si recarono ad ascoltarlo. Filosofare è prima di tutto ascoltare, il filosofo non è colui che dispone di una risposta a tutte le domande. È piuttosto colui che s’incuriosisce delle risposte già date, che interroga, che ha un atteggiamento critico rispetto alle soluzioni. Se esercita seriamente la sua arte, deve prima rimanere in ascolto di ciò che si dice.
«Cominciare non vuoi dire portare a termine. Vuol dire solo… cominciare. Chi lo desideri sarà poi libero di approfondire l’argomento, di spaziare tra le opere citate a memoria, di intavolare un dialogo a quattr’occhi con uno degli autori citati strada facendo, nella calma più totale.»
La seconda parte “Da dove veniamo” esplora la storia del pensiero tramite i filosofi più importanti e significativi: partendo da Socrate e la definizione della filosofia che consiste nel mettere in discussione i fatti per trovare la risposta giusta fino a Marx, al marxismo e le sue conseguenze.
La terza parte “dove andiamo” è la parte che ho apprezzato meno. Interessanti, però, i riferimenti alla filosofia greca con la riscoperta dei suoi valori.
Il vero pregio di questo libro, opinioni dell’autore a parte, che possono essere condivise o meno, è l’attenzione posta alle domande fondamentali che ognuno di noi si pone almeno una volta nella vita, lo “svecchiamento” della filosofia e della sua valenza nella vita quotidiana, reale e concreta.
«Cosa facciamo sulla terra? Da dove veniamo? Dove andiamo? L’anima muore o sopravvive al corpo? L’universo ha avuto un inizio? Avrà una fine? Può la giustizia regnare tra gli uomini? È meglio essere vittime o carnefici? È meglio ragionare o essere pazzi? Tragedie personali e follie collettive fanno riemergere a poco a poco questi interrogativi occultati dal corso della vita quotidiana. Senza confessarlo, leggiamo per ritrovare l’orientamento. Spesso andiamo da uno psicologo, a volte consultiamo un veggente o troviamo un guru. Senza saperlo, cerchiamo un filosofo.»
Marc Sautet – Normandia, 25 febbraio 1947 – Parigi, 3 marzo 1998. Laureato in filosofia e studioso di Nietzsche, ha insegnato al liceo e all’università. Nel 1992 ha aperto il primo studio di Filosofia in Francia.