Dopo la battuta d'arresto sulla creazione di una bad bank italiana, chiamata a liberare i bilanci delle banche dalle mole delle sofferenza, Il Sole 24 Ore riporta la notizia secondo la quale il governo italiano starebbe lavorando ad una proposta alternativa tale da poter superare le resistenze di Bruxelles in materia di aiuti di stato, che scatterebbero per via della concessione di garanzie statali sui crediti che le banche dovrebbero cedere alla bad bank.
Da parte italiana si tratta di superare l'asimmetria esistente tra il prezzo dei crediti esposti in bilancio da parte delle banche italiane e quello di cessione alla bad bank, senza con ciò inciampare nella disciplina degli aiuti di stato.
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Mentre le sofferenze bancarie hanno superato i 200 miliardi di euro (In italia rappresentano circa il 17% del totale dei credici concessi, contro il 3.4% della Germania e il 4% della Francia), vale la pena ricordare che queste, nel sistema bancario italiano, nel loro complesso, sono state svalutate al 40% del valore nominale.
Come noto, lo scorso novembre, nell'ambito della risoluzione delle 4 banche in crisi, i crediti problematici sono stati trasferiti alla bad bank svalutati al 17,60%, quindi alla bad bank sono stati trasferiti 1.5 miliardi di crediti a fronte di 8.5 miliardi nominali. Tuttavia, dato che le stime erano riferite a settembre, qualche giorno fa abbiamo segnalato che, nel frattempo, altri crediti problematici sono divenuti inesigibili e, pertanto, alla ban bank saranno conferiti altri 400 milioni di euro. Tutto questo serve a ribadire quanto abbiamo già detto a proposito della difficoltà di arginare la dinamica dei crediti problematici che si trasformano in inesigibili, alimentando così la marea delle sofferenze bancarie.
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A tal proposito vale la pena ricordare che, in un recente post, avevamo espresso qualche dubbio sulla differenza tra i prezzi a cui le sofferenze sono state svalutate nei bilanci del sistema bancario nel suo complesso e quello relativo al caso delle 4 banche in questione (Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti, Cariferrara), le cui sofferenze sono state valutate al 17.6% del valore nominale. In particolare, avevamo espresso i seguenti dubbi:
- È stata fatta una valutazione troppo prudenziale dei crediti inesigibili delle quattro banche?
- Le altre banche godono di garanzie più robuste rispetto alle quattro banche in questione?
- Oppure è stato sopravvalutato il valore di realizzo delle sofferenze bancarie del sistema?