

Sofia Sakorafa, deputata di Syriza e parlamentare con il maggior numero di preferenze, avverte che non verrà tollerato che la crescita della Germania o della Francia avvenga a spese del popolo greco..



Syriza è una coalizione di gruppi diversi, alcuni di questi difendono l’uscita dall’euro. In una questione tanto cruciale, non dovreste presentarvi tutti uniti? È molto salutare che in un partito possano coesistere differenti opinioni. Antitetico a questa condizione è il Partito Comunista, che presenta un’unica linea dogmatica e nessuno può discuterla. In Syriza vi sono molto opinioni. Si discute, e quando si decide una linea tutti la rispettano. Fino a che punto l’euro costituisce una priorità per Syriza? Noi vogliamo rimanere in Europa e, dal di dentro, cambiarne gli equilibri di potere e le dure politiche neoliberiste, decise ora da un gruppo ristretto di politici. Non possiamo più tollerare che la crescita della Germania e della Francia avvenga a spese della sopravvivenza della Grecia e di altri popoli, come quello spagnolo. Essere nella zona euro non può significare sacrificare il popolo, che la gente muoia di fame. Ora, la questione non è l’euro. Stiamo lottando per sopravvivere. E se rimanere nell’area euro significa la distruzione della Grecia, allora dovremo andarcene. Secondo un sondaggio, il 78% dei Greci ritiene che il governo deve fare tutto ciò che serve per mantenere l’euro. Non capisco come si possa decidere di rimanere nell’euro, se il prezzo è ricevere stipendi da 200 euro al mese. Comunque, Syriza non vuole decidere per conto del popolo. Se la situazione diventerà così difficile, da farci ritenere che la cosa migliore per la Grecia sia quella di uscire dall’euro, chiederemo al popolo di pronunciarsi alle urne. Comunque, non andiamo ad asserire adesso una cosa e poi, una volta al governo, farne un’altra. Syriza afferma che l’Unione europea non può permettersi di espellere la Grecia dall’Eurozona, ma però in Europa esiste un’opinione diffusa che pensa che questa sia l’unica soluzione. Ci hanno detto che se non accettiamo la ricetta della Troika, noi moriremo di fame, che se usciamo dall’euro non avremo futuro. Ci minaccia gente che non ha nessun incarico ufficiale all’interno dell’Unione, come Schäuble, il ministro delle Finanze tedesco. E, ad ogni minaccia è seguito un disastro. Qualcuno deve pur dire alla gente che non esiste alcun meccanismo per espellere un membro dall’Unione europea. Visto che non possono cacciarci, cercano che sia nostra la decisione dell’uscita! Perché vi rifiutate di rinegoziare l’accordo con la Troika, come ora viene suggerito dal Pasok e da Nea Dimokratia? L’accordo non si può migliorare. Che c’è da migliorare quando la distruzione è pressoché totale? Non ci sono soldi per pagare le pensioni, sono stati persi i diritti del lavoro conseguiti durante secoli dai popoli d’Europa ...L’accordo contraddice i principi fondamentali dell’Unione europea, che parlano di protezione dei diritti, di copertura sociale, di protezione dell’infanzia… Avete intenzione di rigettare gli accordi firmati? Noi non affermiamo che, prima, tutto era meglio. Anche noi vogliamo riforme, che il paese sia più competitivo, che lo Stato sia più funzionale, che ci sia meritocrazia. Però il Memorandum ha distrutto lo Stato. Ora, non funziona nulla. Gli ospedali vivono nel caos, non esistono più funzionari per raccogliere le imposte. Chiediamo solo del tempo per organizzarci, e poi andare avanti. Voi volete anche smettere di pagare gli interessi! Chiediamo una verifica internazionale del debito. Hanno detto al popolo greco, che infine è quello che paga, che possiede un debito, però nessuno sa come questo debito si è formato, o chi sta pagando. Bisogna chiarire che parte del debito è illegale e odiosa. Inoltre, ci dovrebbe essere anche una inchiesta politica: il denaro è stato veramente speso per ciò che è stato dichiarato? Conosciamo, per esempio, che l’impresa tedesca Siemens ha concluso contratti in Grecia pagando commissioni e tangenti per corrompere dei politici. Tutto deve essere sottoposto a verifiche, perché hanno pagato i Greci, quel medesimo popolo che è stato accusato di essere pigro, corrotto, di trascorrere tutto il giorno nelle danze, anche se le statistiche dimostrano che siamo il secondo popolo in Europa per ore lavorate. Non è che mancate di autocritica? Perché avete tollerato per tanti anni la corruzione? Non capisco perché noi Greci dobbiamo essere castigati per la corruzione dei nostri politici e di alcuni funzionari, quando l’Europa non ha punito il popolo tedesco dopo una guerra che ha ammazzato milioni di persone e distrutto il continente. L’Europa ha fatto bene, perché non era colpa del popolo tedesco, ma dei loro politici. A meno che la Grecia non sia l’unico paese dove esiste la corruzione… Quali altre condizioni pone Syriza alla Troika, oltre alla verifica sul debito?
