Il capitano biancoviola copre un ruolo strategico, quello di ricevitore, probabilmente il più completo del softball. Suggerisce i lanci al lanciatore, in modo da mettere in difficoltà il battitore avversario; per questo deve conoscere il più possibile le giocatrici delle altre formazioni, per capire i loro punti deboli. Il catcher è inoltre l’unico ad avere la visione completa del campo, quindi è suo dovere direzionare le compagne; deve anche essere preparato fisicamente, per resistere ai contatti sulla casa base e mantenere a lungo la posizione accucciata. “È un ruolo che impone di pensare e che richiede grande esperienza, per questo giocando stagione dopo stagione si aggiunge sempre qualche nuovo elemento; non smetterò mai di imparare e continuerò ad allenarmi per diventare sempre più completa”.
Sara è umile e ambiziosa, due qualità indispensabili per uno sportivo di alto livello, che le hanno permesso di raccogliere numerosi riconoscimenti e trofei nazionale. Due tratti del carattere sviluppati nei primi momenti della carriera trascorsi a Rovigo, città in cui nacque, figlia d’arte, quasi 25 anni fa. “Intrapresi il softball all’età di sette anni, anche se in realtà iniziai a giocare a baseball con i maschi” ricorda, “ero l’unica bambina e penso che questo mi abbia insegnato a dare sempre più del cento per cento sul diamante”. Dopo qualche tempo il passaggio alla corte di coach Adriano Morabito, un vero e proprio maestro: “se sono arrivata fino a qui gran parte del merito è sicuramente sua. Anche uno dei ricordi più belli della mia vita (sportiva e non solo) è legato ad Adriano; era infatti l’allenatore della nazionale che vinse l’Europeo Juniores del 2006. Eravamo una squadra imbattibile, una vera macchina da guerra”.
In tema di maglia azzurra, la giovane giocatrice del Rhibo La Loggia parteciperà con altre sette compagne di club al torneo amichevole in programma a Caronno (Varese) nel prossimo fine settimana. L’obiettivo sono i Mondiali di Haarlem (Olanda), in programma dal 15 al 24 agosto. “Non siamo ancora al livello di Stati Uniti, Australia e Giappone, le superpotenze del nostro sport, ma in Europa siamo tra le migliori, seconde forse solo all’Olanda. In Italia non c’è un movimento di base ampio ma buona qualità e intesa tra le atlete di punta che giocano in nazionale”.
Ma prima di tuffarsi in azzurro, le biancoviola devono pensare al match di stasera contro Nuoro, terza giornata di ritorno del gruppo A. “La loro classifica è condizionata da un girone di andata in cui hanno impiegato un po’ a trovare la forma, ma ora stanno bene e per vincere entrambe le partite dovremo fare attenzione, senza commettere gli errori in fase offensiva dell’ultima uscita contro Legnano”. “Il nostro obiettivo minimo sono i playoff” conclude Sara Avanzi, “e da lì cercheremo di spiccare il volo verso traguardi più elevati”.