Magazine Pari Opportunità

Soggettività giuridica dell’embrione o salute della madre?

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

La legge 40 sulla fecondazione assistita è una legge pessima. Per questo motivo la Corte europea dei Diritti Umani l’ha bocciata.

Una coppia ha una bambina con la fibrosi cistica. I due coniugi, solo alla nascita della bimba, scoprono di essere portatori sani di questa terribile malattia, decidono di avere un altro figlio ricorrendo alla fecondazione assistita, ma la legge 40 impedisce loro la diagnosi preimpianto sull’embrione.

Cosa significa? Significa che l’embrione deve essere impiantato nell’utero della donna senza la possibilità di sapere prima se quell’embrione sarà malato o meno, cosa che si potrebbe scoprire con la diagnosi preimpianto.

La corte europea fa giustamente notare che il divieto della diagnosi preimpianto, sancito con la legge 40, è in contraddizione con un’altra legge italiana, cioè la 194, la legge sull’aborto, che stabilisce la possibilità di ricorrere all’interruzione di gravidanza in caso di riscontro di malattie nel feto, malattie riscontrabili solo con la diagnosi preimpianto! La contraddizione è evidente!

E infatti il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha ammesso di essere già a conoscenza di questa contraddizione tra la legge 40 e la legge 194 – ci chiediamo perché non abbia fatto niente per risolverla –  ma ha aggiunto che ci sono diversi valori in ballo da tutelare e bisogna di conseguenza bilanciare il “diritto alla soggettività giuridica dell’embrione e la salute della madre”!

Diritto alla soggettività giuridica dell’embrione?!? Questa è una affermazione opinabilissima e aleatoria, che purtroppo viene sempre tirata in ballo negli attacchi alla legge 194 sull’aborto!
L’embrione ha diritti e la donna a cui viene impiantato un embrione, probabilmente malato, senza possibilità di poterlo sapere prima di ritrovarselo nell’utero, no?

Ma poi un minimo di buon senso! Perché la fecondazione assistita non può essere usata per permettere di evitare che un feto sviluppi una malattia di cui i genitori sono portatori sani?

Una legge sulla procreazione in vitro, così formulata, permette solo alle coppie sterili di accedere, lasciando fuori le coppie portatrici di malattie geneticamente trasmissibili. Inoltre la legge 40 vieta anche la fecondazione eterologa, ovvero la possibilità di ricorrere a un donatore/donatrice esterni alla coppia. In pratica o hai soldi per andare all’estero o niente! E questo non è possibile!

La Corte Europea ha stabilito che queste sono questioni di vita privata e familiare e che le decisioni sono di competenza delle persone direttamente interessate. Bene caro Ministro è “l’Europa che ce lo chiede”, ci chiede di rivedere, per non dire stracciare completamente, una legge anacronistica e pericolosa, che in nome di opinabili principi e barricate ideoligiche mette a rischio la salute delle donne, degli uomini e dei bambini.

Enrica



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog