L’eccitazione da Start up, la disoccupazione dilagante, l’incertezza del domani sono tutti fattori che spingono le persone a dover trovare strade nuove. Spesso reinventandosi, riprendendo dal cassetto vecchi progetti, passioni dimenticate, scommettendo il tutto per tutto.
Se non ci sono alternative è giusto farlo, e a loro va tutto il mio apprezzamento ed un grande in bocca al lupo.
Poi ci sono i giovani, quelli a cui la vita ha voluto regalare anni di incertezze e di sbandamento.
Dopo il diploma che si fa? Beh l’università.
Dopo la laurea che si fa? Beh un master.
Dopo la masterizzazione che si fa? Beh uno stage.
E dopo? Beh in assenza di altro che ne dici di una bella Start up?
Massì la Start up è la risposta giusta che offre la giusta dose di speranza: puoi essere il nuovo Stiv Giobs, puoi guadagnare soldi a palate direttamente dalla tua stanzetta e poi ci sono tutti questi incubatori/innovatori/fuffatori pronti a darti una mano… e come ti incubano loro puoi stare tranquillo, sono dei professionisti
!Poi ci sono gli adulti insoddisfatti, quelli che si accorgono che vogliono stare da un’altra parte, essere un’altra persona e fare cose diverse rispetto a quelle fatte negli ultimi 30 anni.
Anche per loro ultimamente la risposta è credere nei propri sogni, se puoi sognarlo puoi farlo, se ci credi ci riuscirai.
Gianni Morandi avrebbe detto “dai che ce la fai!“.
Anche a tutti loro va il mio in bocca al lupo.
Tuttavia mi permetto di consigliare loro di capire che la vita non è un sogno.
La vita è disciplina, la vita è responsabilità, la vita è fatta di doveri nei confronti dei figli, della famiglia, degli amici e dei colleghi di lavoro.
Non tutti possono permettersi di sognare, e se proprio vogliono farlo, bisogna essere moderati.
Sogna poco che devi vivere!
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