di Virginia Attanasio e Stefania Berbenni
Edizioni i Cinquesensi
pagine 193 € 30,00 illustrato
Dopo aver letto questo testo che Virginia Attanasio dedica a suo zio Carlo Cinque
e alla loro creatura il Sanpietro di Positano Relais & Chateaux, c’era una parola che continuava a frullarmi in testa che ho imparato a conoscere,sui banchi del liceo: Xenia.
Gli antichi Greci che hanno abitato per secoli le nostre terre, Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana con il termine xenia indicavano il concetto di ospitalità, il rispetto sacro che il padrone di casa doveva avere nei riguardi dell’ospite e il rispetto che l’ospite doveva avere per il padrone di casa. Ricordo che la mia professoressa la grecista Laura Celentano ci teneva a sottolineare che questo concetto per gli antichi era tanto importante che uno degli epiteti principali per il sommo Zeus era Xenios,il protettore dei viandanti.Rammento che convinzione dei Greci era che sotto mentite spoglie sarebbe potuto capitare un dio e che dunque a maggior ragione al viandante, povero o ricco che fosse, bisognava sempre essere pronti ad offrire un pasto caldo e la possibilità di rinfrescarsi, a suggello della xenia c’era il dono d’addio che il padrone di casa dava all’ospite, per sottolineare l’onore di averlo avuto nella propria casa.Sinceramente leggendo questo “romanzo di una vita” raccontato dalla signora Virginia Attanasio,fatto di gioie e dolori, ho avuto questa sensazione, che a Positano e al Sanpietro è ancora viva l’idea di Xenia.Il libro si chiude con una foto puzzle dove sono ritratti tutti i centotrenta dipedenti.C’è una specie di “mantra” che si ripetono Carlo Cinque,Salvatore e Virginia Attanasio e accompagna tutto il racconto: “al Sampietro il cliente deve sentirsi come se fosse a casa sua:in famiglia”.L’albergo voluto da Carlo Cinque tanti anni orsono è questo: una grande famiglia votata all’ospitalità.