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“Sogni contro imbrogli. Come si possono sfrattare lo sport e la cultura popolare?” è il titolo di questo messaggio diffuso dallo spazio occupato Scup di Roma (già sgomberato in gennaio, leggi Roma. Sgomberato Scup, poi nuova occupazione). Martedì 5 novembre l’ufficiale giudiziario assistito dalle forze dell’ordine sarà a Scup per restituire quello spazio alla proprietà. Oggi Scup è una palestra popolare, un bar/osteria, uno splendido mercato (Ecosolpop) mensile di produttori e artigiani, una biblioteca, uno spazio bimbi, una web radio, un luogo per seminari e assemblee, un punto wi-fi gratuito. Qualcuno avvisi l’ufficiale giudiziario: a far colazione a Scup il 5 saranno in molti e molte.
“Ognuno di noi può facilmente osservare come nell’arco degli ultimi anni vi sia stato un generale restringimento dell’ambito dei servizi e delle attività sociali da parte delle istituzioni. Un restringimento che ha raggiunto ormai dimensioni macroscopiche, tanto evidenti da imporre di sopperire a questa ormai strutturale mancanza proprio a quelli che, formati attraverso anni di studio e lavoro, hanno in mano la chiave per risolvere la situazione. S.Cu.P. nasce proprio da questa volontà, dalla voglia di fornire una risposta, nuova e giovane, grazie al contributo di ragazzi e ragazze professionalmente formati, al generale disinvestimento culturale e sociale delle istituzioni.
E dopo un anno e mezzo, tra mille difficoltà di ogni tipo, questa risposta ha dimostrato di non essere semplicemente una proposta aleatoria, bensì una concreta alternativa, la possibilità di creare servizi e reddito dal basso, di produrre quel welfare che ormai sembra essere divenuto un lontano miraggio. Senza finanziamenti e spintarelle, S.Cu.P.è riuscito a inscrivere in un vero e proprio immaginario le concrete risposte alla crisi.
Ma questo immaginario è oggi ancora minacciato, proprio da quelle realtà che tanto vorrebbero appiattire tutto in un grigiore indistinto, rinchiudendo l’attività dal basso in un sistema clientelare, fatto di imbrogli e prevaricazioni. Infatti i nuovi proprietari dello stabile di S.Cu.P., la Unieco, un colosso della lega delle cooperative, cercherà di sfrattare questa preziosa esperienza, presentandosi martedì 5 novembre con un ispettore giudiziario, per – secondo loro – decretare la fine di una situazione abusiva e illegale. Ma la legittimità di S.Cu.P. va al di là di ogni legalità: da un lato vi è infatti un’oscura operazione di svendita del patrimonio pubblico, tramite la quale la Unieco ha acquisito lo stabile in questione a un terzo del prezzo; dall’altro vi è tutto quello che Scup ha offerto e vuole continuare a offrire: una palestra popolare, osteria e bar, biblioteca, scuola popolare e aule studio, uno spazio per i bimbi, uno sportello di ascolto psicologico, una web radio e un laboratorio di immagini, un mercato di produttori e artigiani, un orto popolare e un laboratorio di progettazione, uno spazio per prove teatrali, wi-fi gratuito e tanto spazio per formazione, seminari e assemblee.
Per noi non si tratta di difendere un luogo, dato che questo può cambiare e divenire, ogni volta a seconda del lavoro e delle persone che vi sono dentro; si tratta invece di difendere un’idea e di promuoverla, di portare avanti un sogno nonostante gli imbrogli e i tentativi di prevaricazione dei diritti dei cittadini e delle cittadine. Si tratta di rivalutare una generazione, insultata dalla politica e dal mercato, di rispondere alla crisi usando al meglio la propria generosità, professionalità e competenza, partendo dal mutualismo e dalla messa in comune delle conoscenze. Si tratta di ricostruire il welfare che non c’è più, distrutto da tagli e speculazioni. Di promuovere lo sport come strumento di emancipazione e solidarietà. Di conquistare il diritto alla città in cui viviamo per renderla a misura di chi ci vive e non di chi specula. Di dare dignità ai beni comuni, all’aria, all’acqua, alla cultura, alla conoscenza e a tutto quello che è di tutti e che non può diventare merce.
Invitiamo quindi tutti e tute a venire il 5 novembre dalle 9, per difendere insieme i nostri sogni dagli imbrogli e dalle speculazioni di una proprietà che si nasconde e che ha progetti oscuri”.
link articolo: http://comune-info.net/2013/11/sogni-imbrogli/