Pomeriggio domenicale. Pomeriggio "depressivo", dice un noto scrittore italiano. Non mi piace questa definizione e preferisco collocarmi nella zona "pomeriggio riflessivo". Capita allora che prendi un libro, infili le cuffie nelle orecchie e ti vai a sdraiare in un bel parco della zona, dove un lago culla i tuoi pensieri.
Ora non lo so se sono stato ispirato dal libro, dalla musica, dal sole, dall'aria malinconica...ma alla fine mi sono ritrovato a pensare e ragionare su un po' di cose. Certamente non voglio stare qui a dirvi che ho pensato, perchè alla fine che cazzo ve ne frega di ciò che penso io? Raramente interessa le persone a me vicine, figurarsi chi di voi si inoltra su questo blog senza troppe aspettative.
E' stato un pomeriggio in cui le aspettative le avevo io, perchè fiducioso (leggi: speranzoso) stavo lì a leggere e ascoltare musica ma in realtà ero in tutt'altra modalità attiva: l'attesa. Un'attesa assolutamente non giustificata, lo ammetto...per questo dico che ero speranzoso.
Il vento soffiava forte sul mio viso, le pagine scorrevano via lente, ogni nota risuonava quasi con un'eco. Tutte queste cose mentre il mio corpo aveva un brivido dopo l'altro ad ogni ombra che vedeva avvicinarsi. Un'ombra, un passo vicino, uno sfioramento.
Poi ti rendi conto che sapevi esattamente come sarebbe andata la giornata, il pomeriggio....e chissà, forse anche la sera, per quanto io sia nato sognatore e stupido. "La speranza è l'ultima a morire"? Mi sa che questo detto l'hanno inventato per me. Sto sempre lì a sperare, a vedere se i sogni si realizzano...
Invece poi non si realizza un bel cazzo di niente...ma almeno ci credo. La forza delle mie voglie non me la toglie ancora nessuno, su questo non cambio mai.
E pensare che avevo iniziato a scrivere con la voglia di sfogarmi dell'ennesima delusione delle mie aspettative...e invece, guarda, mi ritrovo ancora a credere sperare e sognare.
Beh, i sogni non mi leva nessuno...
Sono nato sognatore, morirò coglione...ma almeno senza aver spento mai nemmeno una piccola luce che mi contraddistingue.
Magazine Talenti
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