Il complesso delle opere di William Shakespeare che vanta fra drammi storici, tragedie e commedie, una trentina di manoscritti , ha reso onore allo scrittore inglese per la sua poliedricità tutt’oggi estremamente attuale. Tutti i suoi testi, i suoi copioni, non osservano nessuna regola rigida. Niente schemi convenzionali “altrimenti non si va in scena “. Shakespeare rappresenta un mondo in continuo divenire, tutto in perenne movimento ; cosicchè è possibile imbattersi in un testo riadattato , per motivi scenici ad esempio, che non zoppica perché cammina senza una parte di sé, ma mantiene il suo colore “sempreverde” perché muta a seconda dei gusti del pubblico, dei divieti di un’epoca storica, della verve di una compagnia teatrale. “Sogno di una notte di mezza estate” è una rappresentazione popolare di gusto favolesco, di intrecci di storie d’amore, baruffe popolari, boschi incantati, elfi e pozioni magiche, corti e palazzi. Un affresco botticelliano.
Le vicende di Teseo e Ippolita, e poi di Lisandro e Demetrio, Ermia e Elena si incastrano tra di loro, corrono per i boschi, si nascondono dalla diffidenza, si cercano e non sopportano di stare lontano gli uni dagli altri guidati dai relativi amori. Subiscono inganni ed incantesimi ma si risvegliano a fianco della persona amata. Alla fine si festeggiano tre matrimoni, e se il lieto fine non è gradito, il pubblico può sempre fingere di aver dormito!