Il condizionamento estivo tradizionale utilizza pompe di calore aria-aria dove i rendimenti energetici risultano bassissimi in quanto risultano inversamente proporzionali (d’estate) alla temperatura esterna. Rendimenti bassissimi significa grande quantità di energia elettrica richiesta alla rete.
La tecnologia solar cooling o raffrescamento solare sfrutta un pompa di calore diversa da quella tradizionale (a compressione di vapore) e va sotto il nome di: pompa di calore ad assorbimento. Le pompe di calore ad assorbimento sfruttano la naturale igroscopicità di alcuni sali quali bromuro di litio, ottenuto dal sale marino, per generare un ciclo frigorifero continuamente rigenerato dal calore solare. La bellezza di questa tecnologia è legata al fatto che la sorgente primaria di energia necessaria per il raffrescamento è CALORE a temperature che possono essere raggiunte dai collettori solari termici domestico (dai 70° ai 90°C) specialmente i collettori sotto vuoto. L’energia elettrica necessaria al funzionamento del sistema è quasi trascurabile in quanto è necessaria soltanto per alimentare circuiti ausiliari della pompa di calore ad assorbimento. Il calore refluo di processo che deve essere smaltito può essere utilizzato per produrre acqua calda sanitaria.
Il grande vantaggio del raffrescamento solare risiede nella contemporaneità di irraggiamento solare e fabbisogno di refrigerazione. L’energia prodotta viene direttamente sfruttata perché questa contemporaneità è sia stagionale che giornaliera (soprattutto nelle strutture con ampie vetrate). Le alte temperature estive registrate in Italia e in tutto il sud Europa contribuiscono al raggiungimento di picchi elevati a livello di domanda energetica a causa degli assorbimenti elettrici per il funzionamento dei condizionatori e sono causa di black-out sempre più frequenti.
Se qualsiasi sistema di condizionamento estivo fosse di tipo solar cooling, non esisterebbe nemmeno il problema del picco estivo dei consumi in quanto l’energia per raffrescare gli ambienti verrebbe direttamente dai collettori solari di ogni singolo impianto o centralizzato che sia.
La tecnologia “solar cooling” purtroppo registra ancora livelli di penetrazione sul mercato piuttosto scarsi ed è poco (o nulla) noto agli utenti finali, ai progettisti e agli installatori. La causa di questa scarsa diffusione sono alcune “barriere non tecnologiche” cioè legate soprattutto alla scarsa conoscenza della tecnologia e al basso numero di applicazioni e di conseguente esperienza impiantistica.