Magazine Diario personale
Forse è ancora presto per dirlo, visto che i passati inverni americani mi hanno dimostrato che solo nel periodo del cherry blossom qui si può parlare di primavera, con temperature più umane. Certo, questo è sempre il punto di vista di una siciliana, una che nel sangue ha il meteo del sud. Ad ogni modo, questi tiepidi raggi di sole mi hanno fatto uscire dalla tana con il piacere di fare una passeggiata, senza temere di ibernare me e il mio piccolo nuovo viaggiatore.
Complice questo sole inaspettato e le maggiori ore di luce (qui in America il cambio dell'ora scatta sempre prima che in Italia), la creatività mi porta di nuovo in cucina per una ricetta di felicità. Questa volta si parla inevitabilmente di radianza.
Secondo il Kundalini Yoga, non esiste solo un corpo fisico. Di corpi ce ne sono ben dieci e, se quello fisico lo possiamo percepire con i sensi più facilmente, gli altri sono più sottili, meno evidenti. Fanno parte di questi corpi la mente, l'anima, l'aura (chi non ha familiarità con lo yoga qui legga: campo elettromagnetico intorno al corpo), per fare solo alcuni esempi. La radianza è il decimo corpo e consiste nei raggi di luce che costituiscono l'aura di una persona. Più forte è la radianza, maggiore è l'intensità dei raggi, più la persona è luminosa, radiosa appunto, e carismatica. Il decimo corpo infatti ha a che fare con il coraggio, la regalità e la leadership. Yogi Bhajan diceva: "Non è importante cosa fai e dici, ma quanto sei radiante". Questo perché un corpo radiante forte attrae naturalmente gli altri, le opportunità e il successo, portando conforto e neutralizzando le paure.
Siete pronti a brillare? Andiamo in cucina con la voglia di macine con la panna.
Qui in America il noto brand del mulino non si trova così facilmente. Nonostante in questo blog si segua uno stile di vita sano e di conseguenza si sceglie anche il cibo, questa volta era proprio il caso di festeggiare. Pazienza, basterà non esagerare: anche solo uno di questi biscotti stampano il sorriso in faccia.
Ricetta di felicità: macine di sole e meditazione per irradiare luce
Sono proprio loro! Rotonde, pannose, da inzuppare nel latte. La ricetta l'ho presa da Internet, è quella riportata sul pacco di Macine del brand. Io ho fatto giusto un ritocchino, sostituendo il burro con il ghi, per sommare meno lattosio sul totale. Prepararle fresche a casa non ha prezzo: il profumo che si sparge in tutte le stanze vorresti non andasse più via.
Ingredienti per circa 30 biscotti
500g farina 00
150g zucchero di canna
200g ghi (burro chiarificato)
1 cucchiaio di lievito per dolci
1 uovo
50g panna liquida
10 gocce di aroma vaniglia
Mettete la panna in un bicchiere e aggiungete le gocce di vaniglia. Impastate tutti gli ingredienti e formate una palla elastica che avvolgerete nella pellicola trasparente e riporrete in frigo per almeno mezz'ora. Io ho aggiunto un pochino di latte all'impasto perché si sbriciolava.
Togliete dal frigo e stendete la pasta in modo che sia bella alta, circa 1 cm. Con gli stampini circolari ricavate le macine: per il buco al centro io ho usato il beccuccio di un sac à poche.
Eccole qui sotto, pronte per essere infornate a 170/180° per 10/15 minuti.
La meditazione che segue è, come sempre per le mie ricette di felicità, puro frutto della creatività che mi sorprende in cucina. Dal Kundalini Yoga viene invece il mantra che vi consiglierei di associare, ANG SANG WAHE GURU: potete sentirlo in sottofondo durante la meditazione, oppure cantarlo in qualunque momento della giornata voleste sentirvi più luminosi. Il mantra significa: L'infinito è con me e vibra in ogni cellula del mio corpo. Qui la bellissima versione musicale dei Mirabai Ceiba.
Vi consiglio di provare questa meditazione di giorno, con la luce del sole. Prendetevela comoda, fate lunghe pause fra una visualizzazione e l'altra, seguendo il ritmo dei paragrafi che seguono. Contate di trascorrere almeno dieci minuti in totale per meditare.
Mettete un bicchiere pieno di latte di fronte a voi. Prendete una macina e tenetela in mano a distanza di circa trenta centimentri dal volto, in modo da poter vedere il bicchiere di latte attraverso il buco al centro.
Osservate i contorni e i solchi irregolari della macina, sentite il profumo fragrante e pannoso della frolla, la consistenza piena e circolare del biscotto.
Focalizzatevi ora sul buco al centro e scorgete il bicchiere di latte, in modo da vederne solo il contenuto bianco, liscio, chiaro. Concentratevi su quel candore. Quel buco è l'occhio da cui osservare voi stessi. Puri, innocenti, bambini che giocano e riescono a prendersi un po' in giro. Anzi, in girotondo. Come la forma delle macine, come un biscotto perfetto, chiaro e fragrante, dolce e godurioso.
La macina è diventata ora un sole, una massa di luce intorno a quel buco. Questa luce vi circonda, proprio come circonda il latte nel bicchiere. Una luce brillante, gloriosa e dorata. In grado di neutralizzare qualunque negatività e attirare solo ogni bene.
Chiudete gli occhi e mangiate la macina, anzi, il sole. Piano, dolcemente. Un morso dopo l'altro, quella sensazione di calore e sapore pannoso persistente in bocca si espande, tutt'intorno a voi.
Non siete più soli, siete soli. Siete i soli a poter risplendere da dentro di voi.
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