I lavoratori del Teatro Massimo Bellini di Catania attraverso i loro rappresentanti sindacali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Fials-Cisal, Libersind-Confsal, Ugl, esprimono massima solidarietà ai colleghi dell’Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma per la scellerata e ingiustificabile decisione del CdA di attuare un licenziamento collettivo che non ha precedenti nella storia della Repubblica Italiana.
“Il licenziamento per rappresaglia” di orchestra e coro come lo ha definito il giornalista Francesco Merlo potrebbe diventare “per l’Italia di Renzi quel che i minatori furono per l’Inghilterra della Thatcher.”
Colpire in maniera così violenta le risorse intangibili di un teatro che costruiscono giornalmente e insieme la loro professionalità rendendo così possibile rappresentare arte ad altissimi livelli attraverso le loro performances, potrebbe portare inevitabilmente ad incenerire tutta la tradizione lirica italiana. Se com’è vero che come disse Gustav Mahler la “Tradizione non è culto delle ceneri ma custodia del fuoco”, omaggiare la tradizione è mantenere vivo quel “fuoco” che nella lirica viene alimentato dalla indubbia preparazione di professori d’orchestra e artisti del coro
severamente selezionati da concorsi internazionali
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