Con un odioso colpo di spugna il Cda della Fondazione del teatro dell’opera intende spazzar via coro e orchestra. Nel peggiore dei modi Marchionne style, il presidente del Cda Ignazio Marino sindaco di Roma e il sovrintendente Fuortes trovano il sostegno ributtante del ministro Franceschini.
Gravissimo e inquietante il segnale che arriva a tutti i lavoratori della lirica. Lo strapotere del Cda anche in fondazioni oggi virtuose come la Scala potrebbe in un prossimo domani fare a fette chiunque dentro i teatri ? Soprattutto quando con un contratto unico, la “beata autonomia”, in Scala rimarremo isolati dal resto d’italia.
Riccardo Muti, tra l’altro, che si ergeva a paladino degli artisti, si evince, sia scappato dalla nave proprio come qualcuno innominabile.
Vergogna. Don’t come back to Milano please.
Solidarietà massima ai lavoratori del teatro dell’Opera di Roma.
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