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Solite figlie deliranti

Da Wondermum
Giornata di bagagli.
Siamo in partenza per il mare!
Le vacanze tanto attese e penso proprio meritate.
Quest'anno volevo portare pochi vestiti, poi ho guardato le previsione e come al solito la nuvola di Fantozzi ci perseguiterà per tutto il periodo. Come non detto.
Se mi giro ora ho il salotto invaso da borse, borsine e borsoni che mi viene male solo al pensiero di doverli portare fino all'auto...
Stamattina ho detto alle bimbe:
"Facciamo la borsa dei giochi! Mettete sul tavolo due barbie a testa, dei libri e qualche gioco che volete portare, che li metto in borsa."
E poi mi sono distratta.
Un tavolo non è bastato loro.
Ho dovuto bloccarle con il mio charme e, mentre erano distratte, rimettere a posto tre quarti degli oggetti ludici che avevano intenzione di portare via.
Praticamente un trasloco.
Stasera, sfinita, ho proposto alle bimbe:
"Usciamo a mangiare la pizza?? Conosco un bel posticino dove la margherita costa ancora 3 euro!"
"YEEEEEAAAHHH!!!"
Forse la faccia stanca tendente al rassegnato, forse l'apparenza di donna sola con tre figlie esuberanti da gestire con la frusta, ma devo aver impietosito più di una persona.
Il gestore della pizzeria è venuto a chiedermi tre volte se andava tutto bene, se avevo bisogno di qualcosa, se volevo che tagliasse la pizza a qualche bambina.
Nanà e Babet, figlie di Amplifon, urlavano come due dannate.
Tutte e tre hanno smesso di parlare contemporaneamente solo quando hanno iniziato a masticare.
Durante la lunga attesa, Nanà cantava a squarciagola:
"IL DOTTOLE SI AMMALO', AMBALABACCICCICOCCO'! IL DOTTOLE SI AMMALO', AMBALABACCICCICOCCO'! IL DOTTOLE SI AMMALO', AMBALABACCICCICOCCO'!" ... Ad libitum.
Babet mi parlava di narigia, di capperi, di moccio dal naso a duecento decibel. Però ora che ci penso abbiamo superato la fase della "cacca"... work in progress!
Canterina voleva che le raccontassi aneddoti della mia gioventù e rideva quando, ogni volta che passava una cameriera, dicevo:
"AVEMO FAME!!! DATECE 'STA PIZZA!!"
Babet e Nanà ostruivano il già stretto passaggio tra i tavoli camminando per tutta la lunghezza del bersot con l'andatura dei pinguini. Starnazzanti.
"Mamma! Ho fame!"
"Pure io!"
"Ma quando arriva la pizza?"
"L'unico che lo sa è il pizzaiolo."
"Posso andare a chiederglielo?"
"Vai."
"Veramente??"
"Vai."
"Ma sul serio??"
"Allora non andare..."
"Occhei, vado..."
Torna dopo cinque minuti.
"Ha detto che arriva subito! Facciamo un brindisi! Cin cin!"
SDENG SDAN SDIN SDONG SDENG!!!!!
La signora del tavolo accanto si gira per vedere se si è rotto qualcosa.
"... Ho tutto sotto controllo!! Se rompono qualcosa mi fermo a lavare i piatti!!"
Prima di andar via una vecchietta viene appositamente al nostro tavolo, mentre le bimbe continuavano a fare i pinguini, per chiedermi:
"Ma sono tutte sue??"
"Sì. Lo so , mi vuole dire AUGURI!"
"Che belle, tre femmine! Beata quela spùsa..."
"... Che per prima g'ha una tùsa!! (=che per prima ha una figlia femmina -milanese doc-) Sì, so anche questo!"
"E invece lei ne ha addirittura tre!"
" Ha visto che culo, neh??"
Tornate a casa chiamo Nonna M. per gli ultimi preparativi mentali e per raccontarle la nostra uscita di sole donne.
"E il proprietario è stato veramente gentile. Nanà si è perfino fatta tagliare la pizza da lui... cosa stranissima. Mi ha fatto pure lo sconto di ben 60 centesimi!"
"Che carino! Com'è?? E' libero??""
"Mamma! ... E comunque facevo prima a saltarlo che a girargli intorno!"
"E vabè, anche tu! Come sei! Non ti va mai bene niente..."

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