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Solitudine

Creato il 29 ottobre 2014 da Pioggiadinote

spazio profondo

Osservavo il mappamondo illuminato accanto al lettino di mia figlia, riflettendo sull’inclinazione dell’asse terrestre, su quanto la vita umana dipenda da essa, e su come quell’inclinazione e la distanza dal Sole abbiano raggiunto un equilibrio miracoloso che ci consente di sopravvivere. Una distanza ideale, che è una ridicola misura raffrontata con i parametri dell’universo.

Così, per la prima volta ho avvertito un’ineffabile sensazione di solitudine al pensiero della nostra umanità al cospetto di un universo totalmente disabitato. Ho subito tentato di aggrapparmi alle solite note certezze, rassicurandomi con i numeri: miliardi di galassie, centinaia di milioni di stelle per galassia, decine di pianeti per stella, una qualche forma di vita avrà pur attecchito da qualche parte.

Ma invero non so quale importanza possa davvero rivestire la presenza di qualche altra forma di vita con la quale molto difficilmente la nostra civiltà verrebbe mai a contatto: siamo condannati a galleggiare nell’immensità. Non so quindi come mai l’immagine di quella solitudine mi ha incusso tanta angoscia; forse perchè era correlata al pensiero se siamo soli allora Dio non esiste.  Perchè secondo la logica (dei numeri) non dovremmo essere soli, e l’universo pensato da Dio non può che essere logico.

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