L’approccio crudista allo stesso tempo mi affascina e mi inorridisce.
Mangiare sempre e solo alimenti oltre che crudi, freddi, diciamocelo, non è proprio il massimo.
Il libro è esauriente nel testimoniare quanto bene faccia quest’alimentazione e del perché diventare crudisti, bla bla bla e conferisce valore alle teorie con una piccola bugia a pagina 63, in cui si scrive quanto il sostenitore e curatore di questo regime (Norman W. Walker) sia vissuto fino a 118 anni grazie questo tipo di alimentazione, quando invece su wikipedia scopro che è deceduto a 99 anni (bell’età Norman, ma mia nonna Maria è vissuta fino a 104 da carnivora…).
Arrivata in questa piovosa e triste domenica di Febbraio alla fine di questo libro, anche con tutti i miei buoni propositi di provare a cucinare, scusate, volevo dire “frullare o essiccare”, una delle ricette, perdonatemi, ma non me la sento.
La mia conclusione al Raw food è questa: se volete tenervi un marito (a meno che non sia uno sfegatato crudista), cucinategli le fettuccine al posto delle zucchine affettate sottilmente condite da salsa di funghi cruda….
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Ilaria Tami