Solo Dio Perdona Nicolas Winding Refn 2013
Di sicuro chi si aspettava o sperava un seguito di Drive, almeno nello stile è restato deluso e non poco. Refn questa volta fà quasi tutto da solo. Soggetto, sceneggiatura, regia e ci porta dentro un manga, in perfetto stile da fumetto. Inquadrature e montaggio come in una strisca, che scena dopo scena ti racconta la storia. Niente carrellate, niente piani sequenza, dialoghi essenziali ha sottolineare ciò che serve. La fotografia tirata alla saturazione dei colori in immagini splendide utili al progredire della narrazione. La storia assomiglia ad un western, ma ha differenza dei western l'eroe è un eroe nero che combatte per sottrazione, corrotto anche lui e perso per sempre. Non c'è redenzione ma il tentativo di contenere i danni suo malgrado, consapevole di essere corrotto senza salvezza. Nei titoli di coda il regista ringrazia Jodorowsky e come i suoi film siano stati fonte di ispirazione nel suo lavoro, si sà, ognuno a i propri fantasmi da coltivare e di sicuro
Refn non nè è privo. Detto questo la rarefazione degli accadimenti e dello
svilupparsi della storia, costringe lo spettatore ad immaginare, in una sorta di
limbo catartico che lo porta dentro al mondo all'intercedere simbolico delle
immagini. Storia cruda e malata come quasi tutte le storie che ci ha raccontato
il danese, emozioni e sangue senza indugi. Kristin Scott Thomas icona maledetta,
superlativa.


![[Rubrica: Italian Writers Wanted #12]](https://m22.paperblog.com/i/289/2897898/rubrica-italian-writers-wanted-12-L-cIVqIF-175x130.png)



