La madre di Julian arriva a Bangkok per recuperare il corpo del figlio morto e ordina all'altro di consumare una feroce vendetta.
Ma forse Julian non è il tipo adatto e Mr Chang è un osso decisamente duro....
Per Refn era complicato gestire il ritorno il sala dopo un successo planetario come quello di Drive.
Poteva semplicemente girare un film sulla scia del precedente , senza troppi voli pindarici oppure perdersi dietro alle ossessioni del suo cinema passato ( e forse anche futuro) che erano appena appena state ammortizzate in occasione della pellicola che lo aveva fatto conoscere a tutto il globo terracqueo.
I produttori sicuramente premevano per avere un Drive 2 e ciò spiega anche il vergognoso trailer che ha accompagnato Solo Dio perdona e che ha cercato in tutte le maniere di far capire che questa sua nuova pellicola fosse nella scia della sua opera precedente.
Niente di più sbagliato.
Solo Dio perdona è la visione personalissima di Refn del revenge movie di stampo orientale.
Fatta la tara al personaggio di Gosling ( all'inizio del film ci si chiedeva se stavolta avesse parlato oppure sarebbe stato come nell'altro), laconico come nella pellicola precedente ma stavolta privo del carisma del personaggio senza nome di Drive, la nuova opera di Refn orbita attorno al concetto di vendetta e di codice di giustizia.
Quale è la migliore giustizia? quella amministrata dalle leggi , quella divina o quella per cui la vendetta è un piatto da consumare caldo, caldissimo?
Julian e Mr Chang sono due pianeti dalle orbite lontanissime che si troveranno fatalmente a cozzare a causa del concetto distorto di vendetta che anima la madre di Julian,
E qui si innesca anche la tematica di un rapporto madre figlio probabilmente mai sbocciato ( lei ricorda continuamente che il fratello era meglio in questo, in quell'altro e in quell'altro ancora), l'ansia di un figlio tormentato da tutte le implicazioni di Edipo e del suo complesso che cerca di rispondere alla madre nel linguaggio che finalmente lei vuole sentire e la mancanza di personalità di Julian abbastanza disinteressato a vendicarsi di un fratello mai troppo amato e preoccupato più di soddisfare le richieste dell'ingombrante genitrice che con la sua personalità prorompente lo prevarica e lo oscura.
Solo Dio perdona è opera spuria, un diamante grezzo volutamente opacato nella notte di una Bangkok che somiglia più a un girone infernale che a una delle mete turistiche più ambite al mondo.
Refn ha fatto un'altra volta centro ma stavolta Gosling non lo ha aiutato più di tanto.
Ormai i personaggi che gli vengono cuciti addosso sono tutti pericolosamente vicini allo stereotipo creato da Drive.
Impagabile l'apparizione di una Kristin Scott Thomas che sembra un angelo caduto dall'inferno: nascosta sotto un turbine di capelli biondi è lei la stella polare del film, molto più del pusillanime Julian e del violento Chang, reso un filo ridicolo dalle sue velleità canterine.
Solo Dio perdona è film nato più per dividere che per unire.
( VOTO: 7 / 10)