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Non ti ho scritto molte volte e adesso è forse la cosa più inutile che posso fare.
So che mi hai sempre amata molto, forse troppo anche se l'amore non è mai troppo. Certo, mi hai amata a modo tuo, di un amore grandissimo e quasi esclusivo, un po' possessivo da sembrarmi spesso soffocante, da farmi mancare il respiro, da avere voglia di scappare... Ma del resto se qualcuno ci ama in modo diverso da come vorremmo non vuol dire che ci ama di meno e tu in questo sei stato un maestro.
Mi rimangono di te tanti ricordi, non tutti belli, è vero, ma si stanno già un po' smussando, col tempo, spero che le cicatrici lasciate spariscano e sia più facile, più bello e meno doloroso pensarti... Ricordare le tante litigate furiose finite, a volte, con qualche segno su di me, mi ha fatto diventare una vera cultrice delle parole, le scelgo sempre con cura, puntigliosamente e la cosa che temo di più in assoluto sono le reazioni fisiche.
Un po' ti somiglio, lo so, ci siamo sempre somigliati, un po' duri e un po' teneroni da scioglierci per un gesto gentile, mai apparentemente spaventati dalla vita e grandi sognatori di progetti, le nostre paure le tenevamo dentro ed incitavamo gli altri a non mollare.
Ci sono stati anche momenti bellissimi che non scorderò mai, con i tuoi abbracci orgogliosi e le lacrime trattenute a forza per dimostrarmi che nonostante tutto rimanevi sempre uno tosto. I compleanni, le feste, le ricorrenze non ti scappavano mai ed era il tuo modo di essere tenero, ma dovevo leggertelo tra le righe.
Speravo che il tempo ti ammorbidisse un po', ma, forse per orgoglio hai mantenuto sempre le tue posizioni e secondo te ero sempre io a sbagliare. Non hai mai fatto un passo indietro.
Non mi hai mai approvata o confortata nelle mie scelte. Hai dato il tuo parere ed i tuoi consigli e visto che non la pensavo come te hai assunto ancora di più un'aria dura e quasi cruda tenendomi il muso per lungo tempo.
Quando ho deciso di andare via ti sei infuriato e, nonostante mi volessi un gran bene non sei riuscito a dirmi che in realtà eri arrabbiato perchè ti sarei mancata... questo ho dovuto capirlo da sola, con gli anni.
Ho provato tante volte a prenderti per il verso giusto, l'unico verso per cui ti si poteva prendere, e cioè darti ragione, approvare il tuo modo di pensare. Ho messo da parte il mio orgoglio ma non è servito a farti capire che non avevi più a che fare con una bambina, ma con una donna e non volevi sentire obiezioni.
Del resto, devo ammetterlo, nemmeno io ero disposta a lasciarmi soffocare dal tuo enorme amore e la distanza non ci ha aiutati.
Per mesi, anche se non ero lì, hai voluto che tavola si apparecchiasse anche per me e che non si lasciassero le chiavi nella toppa all'interno di modo che, eventualmente, io potessi entrare.ma tutto questo l'ho saputo dopo, molto dopo, quando era troppo tardi.
Ricordo il giorno del mio matrimonio, mentre mi accompagnavi, mi hai semplicemente chiesto se non avessi preferito andare da un'altra parte e solo al mio "no" deciso hai proseguito... e nel mio album di nozze non c'è una solo fotografia in cui tu sorridi, e ancora oggi rivederti così mi fa male.
Quando è nato mio figlio, il tuo primo nipote, sembravi impazzito di felicità per quel fagottino che ti ho messo in braccio ed ho pensato che veramente ci saremmo potuti avvicinare molto, ma non è durato a lungo.
Non ti ho mai raccontato molto di me, della mia vita, delle mie preoccupazioni e ti ho lasciato credere che andasse tutto bene, perchè soprattutto temevo il tuo "te l'avevo detto" e anche un po' la tua reazione.
Non ero vicino a te nella tua malattia, nello stesso tempo ho vissuto uno dei miei periodi peggiori e non volevo che mi vedessi com'ero e so di aver fatto la scelta giusta.
Magari avrai pensato che non mi importava niente di te, ma preferisco così, piuttosto che sapere che sei andato via crucciato per me e per i miei figli...
Te ne sei andato in silenzio, in fretta. Tu, che avevi il terrore del dolore fisico, che non lo sopportavi, sei scivolato via velocemente, lasciando quasi tutto in ordine...
Non abbiamo lasciato cose non dette, siamo riusciti a salutarci a modo nostro senza recriminare nulla, dandoci un ultimo appuntamento simbolico.. quell'ultima domenica sera che ci siamo sentiti...
Adesso so che posso parlarti in ogni momento. Ogni tanto mi pare di sentire il tuo respiro qui vicino...mi dai conforto e, forse per la prima volta mi approvi... so che hai fatto tutto per amore e mi manchi..
Ti voglio bene, ciao papà
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