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Solo Tre Bottiglie di Vino Rosso

Creato il 12 aprile 2010 da Nicolcurini
Ieri notte al ristorante abbiamo avuto un matrimonio, lei maori, lui australiano. Erano 33 gli invitati adulti, la maggior parte maori, piu' 7 bambini. Tutti cantarono e ballarono, balli che possono essere simili a quelli hawaiiani, pero' meno sdolcinati e un po' piu "corposi", le donne in prima fila e gli uomini dietro, e che voci! Impossbile non pensare al mio futuro-eventuale matrimonio, e immaginare i miei parenti cantare, mio Dio, noi Curini, solo per portare questo cognome siamo disgraziatamente stonati come campane, e i Cianca non li vedo cantare gospel! Loro invece, avevano voci soavi come velluto, ho capito perche' tanti hanno l'ambizione di diventare cantanti, e ogni canzone emanava armonia e buon auspicio per la coppia di sposi. Lei, incinta di sei mesi, era bellissima come tutte le spose, lui, meno bello, bassino e tarchiato. Gli invitati sarebbero essere dovuti almeno 50, ma due giorni prima del matrimonio un cugino della sposa e' morto facendo submarinismo, quindi alcuni parenti non parteciparono, ma partecipo' la madre del ragazzo affogato. Non c'era bisogno che la indicassero, povera donna, aveva il dolore scritto negli occhi, nel viso, era come una densa aurea intorno a lei. C'e' qualcosa che lega tutti gli esseri viventi, senza distinzione di razza, cultura, o etnia, e' la gioia nel festeggiare una unione, una nascita, e nel modo di piangere i nostri morti, nell'aspetto del dolore. In ogni modo la madre stessa, partecipando al matrimonio della nipote, pose al lato il dolore di una morte, per far largo alla nuova vita. In tutta la notte furono vendute solo 3 bottiglie di vino rosso, nessuno bevve, perche' in ogni modo erano in lutto, quindi nessuno si ubriaco' erano tutti sobri e la festa scivolo' tranquilla e leggera. Una bambina di 7 anni, accompagnata da una ragazza adolescente, canto' senza musica, mi venne la pelle d'oca. Voci morbide e profonde. Mi sono ripromessa che nella prossima vita saro' nera, alta, con una terza di tette [naturali] e con una voce bellissima. Ora mi sento impacciata e goffa come un ranocchio quando canto!
Finita la festa arrivo' il conto, la madre della sposa ha chiamato gli invitati a pagare 30 dollari a testa per mancanza di fondi della famiglie di lei che avrebbe dovuto pagare la cena, l'imbarazzo della sposa era evidente. Nonostante gli invitati si auto-tassarono mancavano ancora 800 dollari e la madre chiese allo sposo di pagare la rimanenza. Lo sposo pago', si prese la sua sposa sotto braccio e se ne ando' scocciato dopo aver ricordato a sua suocera che tutte le spese furono sostenute da lui e dalla sua famiglia. La sposina pianse, abbracciandosi il pancione, seduta in un freddo sgabello del ristorante. I miei parenti sono stonati come campane, non cantano e non ballano, pero' una cosa del genere non capiterebbe in nessuna delle mie due famiglie, mi tengo i miei stonati amati!!
La vipera rossa, cioe' la manager del ristorante, mi guarda e critica malignamente l'accaduto che era gia' abbastanza penoso di per se', mio Dio, che voglia di buttarla giu' dalle scale. Susy, brasiliana, manager del Volare. Ha gli occhi grigi, i capelli lunghi fino al sedere rossi fuoco, tinti, non naturali, e' una vipera. Non l'ho mai sentita dire mezza parola buona di qualcuno, schizza veleno ogni volta che apre bocca. Ha sparlato di tutti, e a me che sono li da poco, ha raccontato dettagli personali di tutti i colleghi che lavorano con lei da 3 anni e con cui lei fa tanto l'amica. Ha raccontato di un aborto della ragazza maori e del dubbio sulla parternita' dei suoi due figli, della dipendenza da alcool del fidanzato della cuoca e del tradimento della moglie del pizzaiolo brasiliano con il ragazzo inglese delle consegne. Sparla di tutti, e sorride a tutti! Era tanto tempo che non incontravo una vipera cosi': marcia e falsa, malvagia. Ora il ristorante con la sua gente fa gia' parte del passato, ieri sera fu l'ultimo giorno di lavoro. Il donnone rumeno, Dana, che io e Juan abbiamo preso sotto la nostra protezione, mi ha regalato un boa rosso, bellissimo. Le ho augurato tanta fortuna, dovra' imparare a non farsi calpestare da quelle 4 streghe, perche' io e Juan non ci saremo piu' a proteggerla, Dana, la donnona buona, che piange quando il capo la sgrida, cosi' corretta e trasparente, lasciata sola come pecore in mezzo ai lupi!! Sopravvivenza..
Ora ci aspetta il viaggio nel freddo Sud, tra fiordi e balene, e poi Melbourne.
Da qui comincio a raccontare una nuova storia: dalle valigie che sto impacchettando, dalla voce di Juan che mi chiede se voglio un caffe', dalla musica ad alto volume che riempie questa stanza che sara' "casa" per ancora pochi giorni..

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