Negli ultimi mesi ho spesso pensato alla delicata situazione del medico che, poco dopo la morte i mio marito, ha “dovuto” chiedere a mio figlio e a me, ancora storditi e profondamente addolorati, se intendevamo autorizzare l’espianto delle cornee.
E’ stato doloroso per noi e per lui anche se non è stato difficile decidere (mio marito era una persona buona e generosa e siamo certi che non si sarebbe opposto), ma spesso mi sono chiesta quanto sarebbe stato più semplice e meno triste per tutti se avesse potuto manifestare prima questa inclinazione (in realtà ci avevano detto, ora so erroneamente, che la sua forma tumorale rendeva praticamente impossibile la donazione di organi e tessuti).
Per l’esperienza che ho vissuto mi sento di invitare tutti coloro che pensano di fare questa scelta generosa e gratuita di manifestare la propria intenzione per tempo, quando si sta bene, quando il timore della malattia e della fine che si avvicina non riempiono il cuore e la mente di angoscia.
Per tutte le informazioni è possibile dare un’occhiata a questo sito.
Permettere a qualcuno che non conosciamo di continuare a vivere è il dono più bello.