Solo una battuta d’arresto?
Di nuovo in calo i titoli bancari, ma finiscono in rosso praticamente tutti i settori. In controtendenza Banca MPS e Saipem.
Stavolta non è bastato il rialzo di Shanghai (+1,5%) a trascinare le altre Borse. Da Tokyo a Francoforte, da Parigi a Milano e da Londra a New York si sono viste solo vendite, ed ancora una volta sono stati i titoli bancari a subire le maggiori perdite.
Non si può parlare di doccia fredda, ma non si può nemmeno negare che la seduta odierna è stata estremamente deludente, soprattutto dopo l’apertura debole di Wall Street.
Il Ftse Mib (-1,95%) era partito in territorio negativo, ma dopo il primo quarto d’ora di vendite arrivavano improvvisi gli acquisti che portavano il nostro indice di riferimento ben presto sopra la parità.
Superati i 17.600 punti in molti si erano illusi che si potesse bissare la straordinaria seduta della vigilia, nella realtà invece si stavano toccando i massimi di giornata. Tuttavia l’indice rimaneva nel range 17.400/17.500 punti finché Wall Street ha cominciato a contrattare, poi, quando si è visto che sulla Borsa americana continuavano a prevalere le vendite, per il nostro indice principale è stata notte fonda e la chiusura sul minimo di giornata praticamente inevitabile.
Sul fondo della classifica odierna ci è andato a finire Salvatore Ferragamo (-4,43%) che è letteralmente precipitato dopo l’apertura di Wall Street, ma a pesare sul nostro indice è stato senza dubbio il comparto bancario ed in particolare Banco Popolare (-4,22%) e Bper (-3,79%).
In calo anche BpM (-2,95%), Intesa Sanpaolo (-2,66%), Unicredit (-2,57%) e Mediobanca (-2,49%).
In totale controtendenza Banca MPS (+1,96%) che rimane comunque su valutazioni sacrificate.
Continua la volatilità anche del comparto petrolifero, a farne le spese Tenaris (-3,64%) che non riesce proprio a recuperare quota 10 euro ed ogni volta che vi si avvicina arriva lo storno.
In calo anche Eni (-2,19%), mentre in totale controtendenza ecco Saipem (+1,57%) giunto al sesto rialzo nelle ultime sette sedute.
Di nuovo sotto quota 6 euro Anima Holding (-3,57%) decisamente il più tartassato del settore: Azimut (-1,31%) e Banca Mediolanum (-0,86%) hanno invece limitato le perdite.
Molto male la galassia Agnelli: Exor (-3,05%), Fiat Chrysler (-2,95%), Cnh Ind. (-2,10%), Ferrari (-2,00%) e brusco dietro front anche per Mediaset (-2,86%).
Ed infine citiamo anche gli altri due titoli che si sono salvati dalle vendite, e cioè Finmeccanica (+0,53%) e Yoox Net-a-Porter (+0,04%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro