In tema di sanzioni e pene mi domando quali pene potrebbero essere assegnate a persone che con estrema semplicità adottano certi comportamenti? Per comprendere che qualcuno soffre, ce lo devono dire gli altri? Per capire la disperazione della mucca prima dell’esecuzione serve che questa lo metta per iscritto? Per provare la pazzia di chi vive recluso in gabbia bisogna che ci arrestino? Per considerare la sofferenza e lo strazio degli altri insomma, bisogna varare una legge altrimenti da soli non ci si arriva?
Un gesto tanto atroce è rimasto dunque impunito.
Forse la ragazzina, a quanto pare di 12 anni, dovrà pagare una multa, probabilmente di 5mila euro. Ben poca cosa rispetto al crudele e inutile atto da lei compiuto. Grazie ad una legge cosi, non oso immaginare quanti animali possano subire torture e maltrattamenti vari.
Ci reputiamo la razza superiore rispetto agli animali, ma non lo dimostriamo affatto. Li uccidiamo nonostante siamo noi per primi ad essere terrorizzati dalla morte, li sfruttiamo nel lavoro senza riconoscere loro alcun diritto e ci convinciamo che è giusto perché è sempre stato così, li avveleniamo nei laboratori con metodi che ci ripugnano, accettiamo che diventino pellicce, borse o pietanze e ci divertiamo pure quando infliggiamo loro un supplizio.
Non voglio assolutamente legittimare o fomentare qualsiasi forma vendicativa come espiazione punitiva ma credo che lo “sfogo” di persone con un egocentrismo patologico, incapaci di provare un senso di colpa sia un comportamento e non un fenomeno isolato e che questo faccia parte integrante e sintomatica di un più vasto complesso di rapporti improntati alla violenza.
Pertanto tali comportamenti devianti vanno corretti attraverso la rieducazione e magari anche
Il livello di civiltà di un popolo si misura dal rispetto che esso nutre verso gli animali! (Ghandi)