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Soluzioni salomoniche

Creato il 12 gennaio 2016 da Vidi

Soluzioni salomoniche- Questa matita è mia, dammela!
- Non è vero, è mia!
Che sia la matita, la penna, il tappo, il temperamatite, un pastello o qualsiasi altro oggetto, dopo uno scambio concitato a colpi di "è mia!", la conclusione è sempre corale e unanime:
- Maestraaa!!!
Provate a immaginare la scena: davanti avete due piccoli mostri ringhianti pronti ad azzannarsi, non sapete nulla circa l'atto di proprietà dell'oggetto del contendere e però avete il dovere di affrontare la questione in modo logico, dirimente e soprattutto giusto.
E' in quel momento che la maestra, novella Sherlock Holmes in gonnella, parte con l'indagine alla ricerca degli indizi. 
La prima pista è l'astuccio per confrontare l'oggetto con gli altri in esso presenti e vedere se ce ne sono di simili. Non sperate però di venirne fuori: gli astucci oggigiorno sono standard, uguali in tutto e per tutto nei contenuti.
Fallita la prima pista, se si tratta di attrezzo che scrive si passa a prova grafologica, confrontando il tratto grafico con altri presenti sul quaderno. Se però l'astuccio è omologato, va da sé che anche codesta pista sia fallimentare.
A questo punto i due contendenti sono lì come tori pronti alla carica, ma pure la maestra non scherza a fumo dalle narici.
Fa allora l'ultimo tentativo: la prova testimoniale.
Inutile:  il gruppo classe si divide in due fazioni l'una contro l'altra testimoniando.
Non essendoci altre prove da esperire, la maestra emette sentenza:
- Basta! La matita/colore/penna/temperamatite me la prendo io e voi due finitela subito sennò vi faccio una nota e vi assegno il doppio dei compiti!
Mi dicono che molte maestre, a fine carriera, aprono delle cartolerie in cui ci sono copiose scorte di matite/colori/penne/temperamatite spaiati.
 


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