
Nell’ultimo Rapporto Caritas-Somalia si torna a sottolineare la gravità dell’emergenza profughi tanto nella capitale, Mogadiscio, quanto nel resto del Paese.
Si sarebbe arrivati, infatti, a qualcosa in cifre come circa 379 mila sfollati, a detta dell’Ufficio di coordinamento degli affari umanitari (Ocha).
Il grosso del problema è l’insicurezza per gli sfollati ma c’è, soprattutto per le donne di ogni età, il pericolo certo di stupri e di altre forme di violenza sessuale.
Inoltre c’è in corso il progetto governativo di ricollocarne circa 270 mila di queste persone in tre campi profughi alla periferia di Mogadiscio e la soluzione non convince affatto chi conosce bene questo genere di problematiche e le relative soluzioni.
Parrebbe che le nuove installazioni non siano affatto sicure, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo dei servizi. E non è poca cosa proprio quanto a pericolosità legata ad eventuali violenze.
E poi il Governo somalo, per quanto molto volenteroso, non garantisce e, quindi, non convince.
Intanto, come ben sappiamo, gli Shabaab si sono rifatti vivi , in aprile, con più di un attentato e non intendono mollare la loro strategia di destabilizzazione.
L’ultimo bilancio di morti, nel solo aprile, ammonta nientemeno che a 34 persone, tutte vittime inermi di attentati a sorpresa e, come sempre, in stile guerriglia urbana.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
