La storia,che vi racconterò quest'oggi, si svolge in un villaggio somalo ai confini con il Kenya.
E' il racconto di un matrimonio finito troppo in fretta.
E i matrimoni in Africa sono, invece, una cosa molto seria per prenderli sotto gamba.
Ebbene, un uomo maturo, e anche discretamente benestante, un pastore, aveva chiesto in sposa una giovane donna e ,dopo lo scambio dei rispettivi doni tra le due famiglie d'origine , tutto avrebbe dovuto filare liscio come l'olio.
Ma ....così non fu.
Il marito, dopo la prima notte e appena qualche giorno di convivenza, rimanda subito la giovane sposa dai suoi genitori e parla di ripudio.
Il Consiglio di famiglia allora, riunitosi, vuole conoscere le motivazioni dell'atto.
E l'ex-marito, senza indugi, li elenca.
L'uomo dice: -Ho capito che Janga non è una buona moglie dal fatto che, avendo io lasciato, al rientro dal pascolare il bestiame, i miei sandali sull'uscio di casa, la mia donna non li ha ritirati ed essi mi sono stati poi rubati.In questo modo la stessa cosa potrebbe accadere al mio bestiame.
E prosegue: -Ho capito che la mia non è una donna risparmiosa perché ,quando accende il fuoco, consuma troppa legna.
E ancora: -La donna da me scelta non ha un buon carattere. Perché? Perché si mostra impaziente anche quando soffia per attizzare il fuoco.
E poi: -La donna, che avrebbe dovuto essere mia moglie, ha anche il viziaccio d'imprecare tanto che....,una volta che l'ha fatto, è venuta giù tanta pioggia da causare davvero quasi un'inondazione.
Il Consiglio, ascoltate le ragioni dell'uomo, non potè che dargli ragione.
E la nostra Janga, di nome e di fatto, rimase per sempre dai suoi ma, come accade in Africa( e non solo) alla donna sola, la sua vita non fu, in seguito ,per niente facile.
Storia liberamente tratta e adattata da "Storie d'Africa" /Edizioni Dell'Arco-Milano
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)