E' una donna e pertanto, in quanto tale, non deve assolutamente ricoprire alcuna carica pubblica e, meno che mai, politica.
Questo è il pensiero degli Shebab somali ossia gli estremisti islamici, che tengono in scacco con armi e minacce violente, da ormai troppo tempo, la gente somala.
Come se non bastassero siccità e carestia a completare un quadro altamente drammatico.
E' accaduto ieri mattina ad Asha Osman Aquiil,ministro per la Famiglia e le Donne del Governo provvisorio somalo.
Asha è stata rapita inaspettatamente da uomini armati e segregata poi nella sua casa di Balad, a nord di Mogadiscio.
Perentorio è stato l'ordine di non uscire per alcun motivo, pena la morte.
La Aquiil, che ha soli 32 anni, è vedova perché suo marito le è stato ucciso tre anni fa, proprio dinanzi casa, appunto dagli Shebab.
La donna doveva raggiungere ieri Mogadiscio per assumere il suo incarico.
Questo la dice molto lunga sulla situazione socio-politica della Somalia, in particolare per quel che riguarda il rispetto dei diritti umani e civili.
E naturalmente la dice anche lunga su di un fondamentalismo islamico, che ha fatto della Somalia una terra di terroristi armati, divisi in troppe, parecchie fazioni, rivali e acerrime nemiche tra loro.
E ciò vuol dire "caos" totale.
Una terra , la Somalia,ostaggio, da circa vent'anni e più, di oscure manovre politiche mentre la comunità internazionale non muove un dito per far cambiare le cose.
E intanto vessazioni d'ogni genere sono all'ordine del giorno per uomini, donne, bambini e anziani, la morte è quasi ovunque, città spettrali, terreni ridotti a laterite, bestiame agonizzante : questo è il tutto che si può vedere se si avesse la ventura di attraversarla.
E si verifica da anni.
E si sa.
Sia pure frammentariamente.
Ma il resto del mondo non vede. O, meglio, non vuol vedere.
Che fare?
Chiedo .
Visto che gli interventi umanitari, che ora non sono più nemmeno così agevoli da praticarsi ,nemmeno da parte delle grosse organizzazioni, non bastano più?
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)