Somalia / Un milione di sfollati ancora / Denuncia della Caritas locale / Per poco

Creato il 16 gennaio 2013 da Marianna06

Un milione di sfollati è il numero di persone, secondo la Caritas Somalia, che è stata costretta a lasciare la propria casa e, per questo, vive da lunghissimo tempo all’interno di campi –profughi  con tutto il disagio umano e psicologico che la cosa comporta.

La maggior parte degli sfollati sono ospiti di strutture che di accogliente hanno poco o niente, se non il merito di avere fatto salva la vita a uomini ,donne, anziani e bambini, perseguitati da una conflittualità nemica, che spesso è stata senza precedenti.

In prevalenza gli ospiti- diciamo così- provengono dalla regione di Juba e costituiscono una bella “fetta”. Cioè circa il 42%.

Il resto degli sfollati proviene da Benadir (15%) , poi da Shabele (13%) e ancora da Bay, Bakool e Gedo. Tutti assieme per un altro 15% di numero.

Il rimanente, che pure c’è, è esule da altre parti del Paese .

Secondo quest’ ultimo rapporto della Caritas Somalia, che ha salutato con piacere i cambiamenti politici degli ultimi mesi e la rinascita in nuce della stessa Somalia, per via delle appena attuali e sufficienti condizioni di sicurezza, che si sono venute a creare, è più che evidente la diminuzione del numero dei rifugiati all’estero.

Ma lo è anche e perché nelle aree di confine ci sono problemi e pertanto non è il caso di cadere dalla padella nella brace.

E all’interno invece, una certa pericolosità  esiste  ma essa si registra solo nei territori somali centro-meridionali,in cui gruppi di uomini legati agli Shabaab continuano a scontrarsi con le forze dell’Amisom e/o con quelle governative di Mogadiscio.

Insomma le armi in Somalia fanno ancora udire la loro musica “sinistra” ma le speranze di riacquistare presto la pace nella gente comune ci sono e come.

Ed è questo ottimismo,al momento, quello che conta per una effettiva rinascita del Paese.

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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