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Somè Dogon: saporito dono di una terra difficile

Da Traveltotaste

Somè Dogon: saporito dono di una terra difficile

Quello in cui vivono i Dogon è un territorio difficile e, al tempo stesso, stupefacente. Il Mali è così, dicono, perché io non ho ancora avuto modo di vederlo con i miei occhi. Ho assaggiato però i suoi sapori al Salone del Gusto 2012, scoprendo che anche un’arida falesia fatta di rocce rosse, come quella tra Mopti e Timbuctù, tra cui sono sono state costruite case di terra cruda, ci sono campi produttivi. Gli orti tradizionali comprendono una zona dedicata agli alberi da frutta, come mango e karitè, una per i cereali e un’altra per ortaggi e legumi.

La terra qui è del colore del cioccolato e lo stesso sole da cui viene bruciata è utilizzato per essiccare ogni fiore, foglia o frutto che le donne trasformano in aromatici somè: i tipici condimenti maliani.

Oggi sono Presidio Slow Food e ne esistono di diverso tipo e sapore. Il kamà è fatto di foglie di acetosella; il purkamà è una polvere prodotta con le foglie di un albero locale, il nerè; il djabà punan è polvere di scalogno tostato in olio di arachidi; il gangadjou pouna è gombo essiccato, l’oroupunna è fatto con foglie di baobab e, infine, il wangue-somè è una polvere a base di aglio sale e peperoncino.

Il mio preferito è quello a base di scalogno: molto aromatico, rimanda all’odore della terra a cui è fortemente legato. I somè sono alla base della cucina del Mali, ma sono facilmente utilizzabili anche nei nostri piatti. Provate ad aggiungerli a una pasta aglio olio e peperoncino, oppure a una zuppa di legumi: il gusto sarà assicurato.

Purtroppo non so consigliarvi dove acquistarli (io li ho presi al Salone), ma se volete potete rivolgervi al responsabile del Presidio: Mamadou Guindo – [email protected]


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