
Semplici, certo, scontate, forse, eppure con esse c'è tutta la parabola di una vita che si consegna con coraggio all'arte. Per poi schiudersi agli strani casi, per non dire altro, che almeno a volte portano a riconoscere la grandezza di un grande dell'arte.
E questo è solo l'inizio, appunto.
Chiaro che si legge Charles Strickland, ma poi è difficile non vederci la storia di Paul Gauguin, il grande pittore che abbandonò l'Europa per Tahiti con la speranza di ritrovare nuove ragioni di vita, nuovi stimoli anche artistici.
Però non vale la pena di perdersi nel gioco delle corrispondenze, dei rimandi e delle differenze.
Meglio godersi queste pagine di uno dei più raffinati scrittori del Novecento inglese, meglio abbandonarsi a questa storia di irresistibile attrazione per il bello.
Meglio continuare a interrogarsi con lui, perché che enigma che è la bellezza, affascinante mistero che in comune con l'universo ha il merito di essere senza risposta.