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Somme di un lavoro estivo

Creato il 25 ottobre 2015 da Leavventuredialice @leAvventurediAL

Da oggi sono ufficialmente in ferie! Data prevista di rientro al lavoro: 1 di maggio. A meno che qualche offerta allettante si faccia avanti prima.

6 mesi di ferie, ma non 6 mesi di dolce far niente. Anzi! Sarò stra impegnata –tra i corsi di catalano, tedesco, yoga, giardinaggio, il blog e la scrittura-, ma, a differenza di prima, non mi metterò la sveglia alle 7 e prenderò tutto con MOLTA calma. Proprio alla minorchina.

Sarebbe fantastico se il tempo accompagnasse e potessimo goderci ancora un po’ di spiagge. Ma l’estate è finita.

E’ dura ammetterlo, però ormai la stagione si è conclusa e tra una settimana i resort saranno completamente abbandonati.

Questi 6 mesi sono volati: credo sia dipeso anche dal fatto che il lavoro mi sia piaciuto davvero. Un lavoro completamente nuovo, pur rimanendo nel mio settore (turismo). Un lavoro che raccomanderei a chiunque ami le sfide, sia pronto a lavorare 12 ore al giorno, essere disponibile 24 ore su 24 (a turni, eh, non sempre!), ami stare a contatto con il pubblico, sia in grado di sorridere anche quando il mondo intorno cade a pezzi e soprattutto, possa sopportare e risolvere le lamentele e i problemi dei clienti. Questo lavoro mi ha dato la possibilità di conoscere persone e situazioni di tutti i tipi. Qualche aneddoto?

  • una signora soggetta ad attacchi di panico, che mi ha abbracciato dopo aver ritrovato la sua amica in aeroporto (pensava l’avessero rapita nell’area consegna bagagli e ho dovuto lottare per trattenerla dall’andare alla polizia a denunciarne la scomparsa, visto che 1) siamo a Minorca 2) era passata solo mezz’ora dall’atterraggio e l’aeroporto era pieno di turisti)
  • vecchietti che mi hanno ringraziato con le lacrime, probabilmente considerandomi come una loro nipote, per averli aiutati tra medici, ospedali e assicurazioni, dopo una brutta caduta o una malattia
  • papà con neonati in ospedale, impotenti di fronte ad un esserino urlante di qualche mese, per la prima volta all’estero
  • una moglie che purtroppo ha perso il marito, morto nel sonno, la prima notte in hotel
  • clienti trasportati d’urgenza in elicottero a Palma di Maiorca, per un intervento al cuore
  • gente che mi ha fatto piangere dalla rabbia, dopo una chiamata telefonica di 30 minuti in cui ho trattenuto tutto e mantenuto la professionalità, sentendomi in colpa per il fatto di non essermi presentata ad un eventuale meeting, mentre loro gridavano le loro frustrazioni a fine vacanza (a niente sono servite, poi, visto che non c’era niente che potevo fare per loro!)
  • un nonnino in vacanza da solo, a cui ho dovuto portare le medicine che teneva in camera in hotel fino in ospedale, perché non aveva nessun altro ad aiutarlo (ma che famiglia lo ha lasciato andare in vacanza a 87 anni, diabetico e con un ulcera ad un piede, per ben 3 settimane! Periodo in cui io non ho fatto altro che andare a trovarlo almeno 10 volte e sperare che tornasse a casa vivo!)

D’altra parte, ho anche avuto la fortuna di avere colleghe eccezionali e le ore morte in aeroporto e ufficio si sono riempite di risate. Persone che ho conosciuto il giorno del colloquio in una mattina freddissima e burrascosa di fine marzo a Minorca, e che ho rivisto in aeroporto un mese dopo, pronte per un training di una settimana in Inghilterra, il tutto a carico dell’azienda. Un’italiana, due spagnole e un’inglese, per la prima volta a lavorare insieme, per assicurarsi che le vacanze dei nostri turisti inglesi a Minorca fossero indimenticabili.

Esperienze, infine, che, tutto sommato, mi hanno fatto amare il mio lavoro e ritenermi super fortunata di essere a Minorca in questo momento. D’altra parte, il motivo principale per cui avevo rimandato il mio trasferimento sull’isola era proprio l’impossibilità di trovare un lavoro interessante.

Ma ce l’avevo fatta.

Un’italiana, a Minorca, che lavora per inglesi.

Con queste premesse, non c’è dubbio che io mi annoi.


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