Son tanto brava lungo il giorno.
Comprendo, accetto, non piango.
Quasi imparo ad aver orgoglio
quasi fossi un uomo.
Ma, al primo brivido di viola in cielo
ogni diurno sostegno dispare.
Tu mi sospiri lontano:
“Sera, sera dolce e mia!”
Sembrami d’aver fra le dita la
stanchezza di tutta la terra.
Non son più che sguardo,
sguardo sperduto, e vene.
Sibilla Aleramo
Niente “quote rosa “ (per mio conto sono discriminatorie), niente ridicole posizioni boldriniane sui vari generi dei lavori femminili, niente mimose (io poi sono pure allergica a questi fiori), solo la comprensione che i due sessi, pur diversi, sono complementari. E rispetto, da ambedue le parti: solo allora ogni giorno sarà l’otto marzo.
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