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Son tornata da un giorno e voglio già andare in ferie

Creato il 29 agosto 2011 da Silvanascricci @silvanascricci

Son tornata da un giorno e voglio già andare in ferieStamattina ho ripreso il lavoro dopo un mese esatto di ferie.

Ho varcato la soglia dell’ospedale e sono entrata in un girone infernale che Dante non avrebbe mai potuto immaginare.

Da oggi in Emilia Romagna sono entrati in vigore i nuovi ticket sanitari derivanti dalla nuova e fiammante, ma non definitiva, manovra economica del governo.

Ma io non vivo in una regione normale, ma in una di quelle che deve sempre distinguersi creando un apposito ufficio denominato UCAS (ufficio complicazione affari semplici).

Quasi tutte le altre regioni hanno applicato la manovra in materia sanitaria già a partire dal 1° luglio con un’azione semplicissima ed una delibera che, probabilmente, constava di una sola riga: da domani i ticket aumentano di tot euro.

Punto, stop e a capo.

Come dicevo prima noi no, noi siamo speciali e particolari, non diamo mazzolate e bastonate a destra e a manca a caso, random; noi le diamo per fasce di reddito, ma attenzione non per le visite che costano uguale per tutte le fasce di reddito (cioè abbiamo fatto un gran misto fritto della casa: visite costano uguale per tutti, prestazioni strumentali dipende…)

Sarebbe, di per sè, cosa buona e giusta se non fosse che in Italia non esiste un’equità fiscale quindi non esisterà mai una distribuzione equa dei ticket sanitari.

Quindi cosa si è inventata la regione? un meccanismo al cui confronto il ciclone Irene e l’Armageddon sono cose per cui ti vien da ridere.

La delibera partorita dalla regione nel giorno del signore 26 agosto, venerdì, (notare le date, che sono importanti) dice che i nuovi ticket e relative fasce di reddito andranno in vigore da lunedì 29 agosto senza manco un giorno feriale in mezzo, che i pazienti dovranno arrivare con l’autocertificazione sul reddito già vidimata dalla USL di appartenenza o dall’azienda ospedaliera, ma, se per caso ancora non l’avessero (e come cazzo potrebbero averla da venerdì a lunedì) la prestazione va erogata ugualmente ed il suddetto paziente ha sessanta giorni di tempo per regolarizzare la sua posizione; alla delibera segue modulistica di autocertificazione.

I colleghi hanno passato sabato e domenica a cercare di preparare un minimo di organizzazione consistente in:

1) preparazione di una brochure di spiegazione per il paziente ed di un vademecum per gli operatori fotocopiate in circa 5000 esemplari, che abbiam mandato in vacca la foresta amazzonica

2) allestire tre numeri di help desk per dare supporto pratico e soprattutto psicologico agli sportellisti sfigati del lunedì

3) allestire un numero di help desk informatico per supportare i precedenti nelle svariate applicazioni che girano nell’ospedale

4) convincere del personale a fare hostess e stewart per dare informazioni ai pazienti ed evitare che i medesimi  assalissero gli operatori come i pistoleros facevano con la diligenza

5) allestire un punto di vidimazione delle autocertificazioni

6) mandare mail a tutti i dipendenti con delibera e moduli perchè ne prendessero visione, la imparassero a memoria e ne facessero il loro nuovo vangelo laico

Noi, però, siamo un grande ospedale e prevedere tutto, soprattutto per la regione che non prevede nulla, non è proprio possibile quindi avevamo pazienti provenienti da fuori regione (e ne abbiamo parecchi perchè, nonostante tutto, abbiamo una buona sanità) che la saggia e previdente regione non aveva previsto e di cui nulla ci aveva detto, avevamo pazienti che chiedevano le cose più assurde e ci prospettavano situazioni familiari al limite del tribale (ma noi non possiamo entrare nel merito del reddito e della sue svariate composizioni, soltanto dove e perchè autocertificarsi).

Così ci siamo trovati a far fronte ad una situazione fantozziana, con gente che vagava per i viali dell’ospedale con il satellitare in una mano per orientarsi, il telefonino nell’altra per chiamare mogli, mariti, nonne e commercialisti per sapere chi cazzo aveva in carico chi, e svagonate di moduli sotto le ascelle che con trentacinque gradi all’ombra si inzuppavano e diventavano immediatamente inservibili; con operatori che avevano i bisturi in mano pronti al taglio della femorale per il lungo.

C’erano giovani pulzelle e baldi giovanotti abbronzati e nel fiore degli anni che rientravano dalle ferie alle 7.30 del mattino senza ancora aver imparato a memoria le 37 pagine della delibera e le 6 della nota esplicativa, ignari del loro destino che già alle 8.00 erano sbiaditi e precocemente invecchiati sommersi da un folla che non era neppure più inferocita, ma spaesata ed al limite della lacrima.

Io ho passato la giornata tra le parrocchie (dette anche unità operative) del mio dipartimento a dare spiegazioni, dirimere controversie, evitare risse, asciugare sudori e lacrime mentre rispondevo contemporaneamente al cellulare  (ringrazio dio di avere solo due orecchie) e in riunioni fiume.

Per rendere questo post un articolo di servizio (oltre che uno sfogo personale) informo i residenti della regione Emilia Romagna che i ticket per prestazioni sanitarie sono i seguenti:

Prima visita specialistica: 23 euri per tutte le fasce di reddito*

Visita di controllo specialistica: 18 euri per tutte le fasce di reddito

Prestazioni diagnostiche strumentali: nessun incremento fino al 36.152 euri di reddito

+5,00 fino ad un massimo di 41,15 ad impegnativa per i redditi tra 36.152 e 70.000 euri

+10,00 fino ad un massimo di 46,15 ad impegnativa per i redditi tra 70.001 e 100.000 euri

+15,00 fino ad un massimo 51,15 ad impegnativa per i redditi oltre i 100.000 euri

Tac e risonanze magnetiche: 36,15 per i redditi fino a 36.152 euri

50,00 per i redditi tra i 36.152 ed i 100.000 euri

70,00 per i redditi oltre i 100.000 euri

*attenzione per reddito si intende lordo e per somma del nucleo familiare e pure comprensivo di altri beni che concorrono alla formulazione del modello 730 (credevate eh…di scavarvela con i soli CUD o che ogni membro della famiglia facesse razza per conto proprio).

Domani si replica.

Sono tornata in studio alle 18.00 stremata.

Quando sono arrivata il ragazzo cingalese che fa le pulizie, con un sorriso da parte a parte, mi ha detto: “Ben tornata dalle ferie dottoressa, la trovo bene, è anche ingrassata”; ho sorriso a mia volta, ma non ho ben capito se era convinto e sincero o mi stava prendendo per i fondelli…

P.S. se volete ulteriori informazioni sono a vostra disposizione, anche fuori orario di servizio



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